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Il fascino di Granada, la città più bella dell’Andalusia

Adagiata fra tre colline (Sacromonte, Albayzín ed Alhambra) e due fiumi (Darro e Genil), ai piedi delle montagne della Sierra Nevada, ma contemporaneamente a meno di un’ora in auto dal mare, Granada per me è la città più affascinante dell’Andalusia.

Le attrattive di questa piccola città andalusa derivano principalmente dal fatto di essere stata avamposto della cultura e dominazione araba in Europa fino alla caduta dei sultani Nasridi alla fine del 1400, nel territorio della cattolicissima Spagna. Il sultanato di Granada si estendeva, infatti, da Almeria fino a Gibilterra. Due luoghi, a Granada, sono testimonianza di questo periodo storico: la cittadella dell’Alhambra ed il quartiere dell’Albayzín, entrambi patrimonio Unesco.

Il lungofiume del Darro e il quartiere dell’Albayzín

Durante la nostra prima visita a Granada, più di vent’anni fa, in un maggio torrido a 40 gradi, non avevamo visitato la città, ma solo l’Alhambra. Nel corso del nostro viaggio di marzo 2022, invece, abbiamo fatto una grande scoperta: proprio di fronte alla fortezza dell’Alhambra, sulla sponda opposta del fiume Darro, sorge il quartiere più antico della città, l’Albayzín, un capolavoro. Perciò oggi, se ripenso a quello che ricordo con maggior piacere di questa città, mi viene in mente principalmente un luogo: il lungofiume del Darro, il paseo de los Tristes, che separa le due colline – dell’Alhambra e dell’Albayzín – una di fronte all’altra.

darro granada paseo los tristes
Paseo de los Tristes Granada

Il motivo che ci ha fatto amare così tanto questa parte della città è stato anche che noi soggiornavamo proprio qui, in questa zona, mai scelta fu più azzeccata, e quindi questa era la “nostra” strada. Appena usciti dall’appartamento venivamo trascinati da un’animata fiumana di gente, fra negozietti di ogni genere, terrazze con tavolini all’aperto per mangiare, e bei palazzi con antichi ponti pedonali in pietra.

paseo los tristes granada - foto Pepe Serrano su Flickr
paseo los tristes granada – foto Pepe Serrano su Flickr

Lungo questo antico camminamento lastricato in pietra vi troverete quindi proprio nel luogo più bello della città: venendo dal centro storico, da Plaza Nueva, se volete visitare il quartiere arabo basterà svoltare in una qualsiasi strada a sinistra, mentre invece voltandovi alla vostra destra ammirerete l’imponenza dell’Alhambra. (Ho poche foto di questo luogo, perché quando un posto mi piace così tanto l’ultima cosa che mi viene da fare è scattare foto, quindi metto anche foto di altri, per farvi capire).

Salendo verso il quartiere arabo dell’Albayzin vi troverete a passeggiare fra strette viuzze, piazzette, ristorantini, tapas bar, e mercatini all’aperto, fino ad arrivare in alto ai diversi mirador da cui avere un stupenda vista panoramica. Il più bello è il Mirador di san Nicolas, una piazza sempre animata, con musicisti di strada e venditori ambulanti, e vista spettacolare sulla città, il vicino quartiere di Sacromonte e l’Alhambra.

Mirador San Nicolas

Il fascino dei giochi di luce e dei geometrismi dell’Alhambra: i Palazzi Nasridi

L’Alhambra non è solo UN palazzo, è una cittadella; ne fanno parte almeno tre gruppi di monumenti importanti da visitare: i Palazzi Nasridi, residenza principale dei sultani dove si trova il patio dei leoni, l’Alcazaba, antico quartiere militare, e il Generalife, con i suoi giardini, la residenza estiva. Già da questa sintetica descrizione penso si possa comprendere che si tratta di un sito storico molto vasto da visitare, con km su km da macinare, per il quale non bastano certo un paio d’ore in tutto. Mettetene in conto almeno 4/5, con le dovute soste. Se pensate di non riuscire o volere vederla tutta, la parte che vi consiglio di non perdervi sono i Palazzi Nasridi.

Una delle cose più emozionanti della visita a questi palazzi, che sorgono attorno a diversi patii, tra cui quello più famoso dei Leoni, e a specchi d’acqua e giardini, è sicuramente la contrapposizione tra lo sfarzo delle decorazioni e la povertà dei materiali utilizzati. Gli stessi edifici dall’esterno non lasciano minimamente presagire – nella loro semplicità – lo splendore custodito al loro interno.

Palazzi Nasridi: itinerario di visita

  1. MEXUAR E CUARTO DORADO

Si inizia con la visita del Mexuar, una sala con annesso luogo di preghiera, probabilmente dedicata all’amministrazione della giustizia. Dal portico della moschea c’è una bellissima vista sulla città. Le decorazioni in queste sale sono tra le più ricche di tutta l’Alhambra.

mexuar

La visita prosegue con il primo dei tre patii, il Cuarto Dorado, da cui si accede al Palacio de Comares.

  1. PALACIO DE COMARES E PATIO DE LOS ARRAYANES

Il Patio del los Arrayanes è detto anche dei mirti, per via delle verdi piante che contornano le specchio d’acqua della piscina.

palacio comares granada
  1. PALAZZO E PATIO DEI LEONI

Residenza principale dei sultani, inn questo Palazzo si trova il più famoso dei tre patii, quello dei Leoni, ed alcune stanze con decorazioni incredibili, come la sala de la Barquaed il patio de Lindaraya. Attualmente nel patio dei Leoni non è consentito camminare ed avvicinarsi alla fontana, soltanto girare intorno sotto al porticato.

  1. EL PARTAL E GIARDINI

In Ultimo si visita il Palazzo del Partal ed i suoi giardini.

granada alhambra el partal

Informazioni visita Alhambra

Ad oggi il biglietto d’ingresso all’Alhambra, acquistabile sul sito ufficiale, è giornaliero, quindi potete entrare/uscire più volte all’orario desiderato, l’unica visita che è necessario prenotare in anticipo come orario è proprio quella ai Palazzi Nasridi, per via della grande affluenza. Se intendete visitare durante l’alta stagione acquistate in biglietti con larghissimo anticipo.

La nostra visita durante questo viaggio si è limitata ai Palazzi Nasridi, Palazzo di Carlo V e Alcazaba, ci sono volute circa 3 ore (con la dovuta calma), camminando in totale per circa una decina di chilometri.

Per altre info riguardo alla visita dell’Alhambra leggi anche l’articolo con l’itinerario di viaggio in Andalusia >>

Dove soggiornare e come muoversi a Granada

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Granada non è una città molto grande e va girata a piedi, l’unica “difficoltà” è che ci sono da mettere in conto le salite perché i quartieri dell’Albayzin e il vicino Sacromonte sono tutti un saliscendi, per non parlare della salita verso l’Alhambra (vi cosiglio di prendere l’autobus da Plaza Isabel Catolica per raggiungerla).

La macchina se ce l’avete perché state facendo il tour dell’Andalusia lasciatela in un parcheggio a pagamento ma tenete conto che nell’Albayzin di parcheggi pubblici non ce ne sono, quindi se decidete di soggiornare qui (come vi consiglio) meglio cercare un alloggio con posto auto privato.

Noi abbiamo dormito in una strada del quartiere Albayzin in cui si trovano una serie di palazzi antichi restaurati, in questo Airbnb per 3 notti, un appartamento con 2 camere e garage privato; una location straordinaria con giardini, fontane e patii, un posto incantevole. Dal terrazzino avevamo la vista sull’Alhambra. Per chi preferisce soggiornare in hotel, nella stessa strada in Cuesta de la Victoria, di fianco a noi, c’era anche un hotel, il Casa Morisca, con la stessa splendida ambientazione.

I dintorni di Granada: tra mare e montagna

Se avete a disposizione un’auto a noleggio e volete passare qualche ora, o una giornata, fuori città, avete solo l’imbarazzo della scelta: dirigervi verso le montagne della Sierra Nevada, dove vi ritroverete a sorpresa nnel comprensorio sciistico più a sud d’Europa, oppure in direzione del mare che dista circa 45 minuti in auto. Sulla costa vi consiglio di visitare il borgo di Salobrena, con il suo castello, e la cittadina di Nerja, la più rinomata località turistica di questa parte della costa andalusa.

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