Pensieri di una viaggiatriceviaggi over 50

Viaggiatori over 50, come si cambia

“Anziani” a 50 anni? ma neanche per idea!

Certo, ci mancherebbe, io di anni ne ho 56 ormai e ancora non mi sento un piede nella tomba hahaha 🙂 però è innegabile che i fifty siano uno spartiacque tremendo, almeno per me è stato così.

Raggiunta questa età si fanno pensieri, bilanci e rimuginamenti, molto più che per i 30 o i 40, fidatevi (questo, per quelli che ancora non ci sono arrivati hehe. Alcuni riguardano le cose serie della vita, altri quelle un po’ meno, come per i viaggi, perchè anche nel mio modo di viaggiare io ho riscontrato tanti cambiamenti.

Per sdrammatizzare le ansie di noi cinquantenni viaggiatori, ho compilato quindi una lista semiseria di “sintomi” 🙂 che ho riscontrato da un po’ di anni a questa parte, quelli che ti segnalano che sì.. forse stanno cambiando un po’ di cose. Ti ci ritrovi anche tu viaggiatore over 50? se sì sei in buona compagnia!

Gli 8 sintomi del “viaggiatore un po’ stagionato”

In carrozzaaa!!

1) pensi sempre più spesso: non c’è tempo da perdere

Non so voi ma a me a volte capita di avere un’ansia tremenda perchè mi sembra che mi sto perdendo qualchecosa.

A volte mi chiedo:

ma porca miseria poi come sarà quando non saró più in grado come prima?

Sì perché gli acciacchi fisici che potrebbero impedirti di viaggiare sono dietro l’angolo, e oltretutto ti viene da pensare che quando (e se) sarai in pensione avrai sì più tempo per viaggiare, ma forse non avrai nè più le stesse energie fisiche nè la stessa capacità economica.

Perchè sì, oggi noi cinquantenni purtroppo non solo sappiamo per certo che non andremo in pensione da qui a pochi anni, (come avevano fatto i nostri genitori) e quindi non abbiamo nessuna prospettiva di poterci godere in tempi brevi una maggiore libertà anche per viaggiare. Sappiamo anche per certo che ci ritroveremo con meno soldi, che il nostro tenore di vita probabilmente sarà diverso, visto che le pensioni oggi sono molto ridotte rispetto agli stipendi.

Che bella prospettiva eh?? 🙁

Quindi, meglio sbrigarsi no?!? Bisogna viaggiare il più possibile adesso, non aspettare la pensione!


2) ti confronti continuamente con le persone sbagliate (quelli che hanno la metà dei tuoi anni)

Da un bel po’ di anni ormai tutto il mondo dei viaggi passa per il web, dove ogni giorno cerchiamo e diamo per buone informazioni riguardo ai viaggi confrontandoci con persone di cui non sappiamo assolutamente nulla.

Diamo per buone recensioni su Tripadvisor, diari di viaggio, articoli su un blog, e pensiamo che siano veritiere le immagini su Instagram.

Magari leggendo un bel diario di viaggio ci ritroviamo a fare le seguenti considerazioni (a me è capitato spesso):

  • come mai questi qua in 5 giorni sono riusciti a fare quello che io penso sia troppo in due settimane?
  • come mai gli va bene tutto quando si tratta di posti dove dormire?
  • come mai ragionano sempre come se non avessero un soldo in tasca?

Risposta: non è che questi viaggiatori magari hanno la metà dei tuoi anni?

relax piscina messico
Relax a bordo piscina il primo giorno di un viaggio, invece di iniziare subito a correre in giro

Noi cinquantenni quindi, come tutti, spesso ci confrontiamo online con gente che non solo non conosciamo di persona, ma che in più ha anche la caratteristica di essere quasi sempre molto più giovane di noi.

“Consigli” ed itinerari che si leggono sono generici e non vanno bene per tutti! le esigenze cambiano e anche di molto, a seconda dell’età. 

Quindi si fa così cari amici 50+: si prende l’itinerario interessante degli amici 20/30enni e lo si adatta alle proprie di esigenze, mai copiare pari pari.


3) non ci stai più dietro ma fai finta di niente

etretat falesie normandia
La fatica che ho fatto a salire lì sopra non ve la sto neanche a raccontare!

I tuoi amici più giovani (o più allenati) ti hanno proposto una bella escursione di trekking? inutile dire:

anche se non sono allenata il trekking di 8 ore ce la posso fare anch’io, mica sono vecchia

No cara. Un 30enne anche se non è allenato magari ce la puó fare. Tu no, scordatelo. Evita le brutte figure (e di farti ricoverare in ospedale haha). Ah e poi ci sono anche tours di trekking ed attività più impegnative che se hai più di una certa età ti lasciano a casa proprio, ecco.

Escursione in montagna over 50? stai a casa, anche se ti chiami Messner 🙂

4) inizi a chiederti: ma che cacchio devo dimostrare?

Beh sì, sono proprio stufa di dover sempre dimostrare qualcosa a qualcuno, quando si parla di viaggi. Ma dimostrare che cosa poi?

  • dimostrare che hai i soldi per viaggiare.

Secondo la morale comune uno se viaggia deve essere o ricco, oppure il viaggio glielo paga qualcun altro.. Ma santo cielo, dopo 35 anni che lavoro qualche soldo da parte per viaggiare posso averlo si o no?? e basta con questa storia del ricco.

  • dimostrare che ce la puoi fare.

Il viaggio più impegnativo che ho organizzato di recente (periodo precovid) è stato quello in Australia, e lì ho sbagliato parecchie cose. Ho organizzato un itinerario bellissimo, ma da tirarsi il collo. Un tour de force, almeno per me, magari per uno di vent’anni era una passeggiata. A metà viaggio infatti mi sono chiesta: ma chi me l’ha fatto fare? per caso devo dimostrare qualcosa a qualcuno?

Avevo pensato anche – in un momento di follia – di farmi tutta l’Australia in camper, che avventura! come no, ma poi mi sono detta: ma sei pazza? non sei mai salita su un camper in vita tua, e se poi non riesci a dormirci? già che io sono talmente sensibile che non dormo nemmeno nel mio letto. E tutte quelle ore di guida? e il mal di schiena? hai solo 3 settimane di vacanza e poi devi tornare a lavorare, chi te lo fa fare di ammmazzarti di fatica? cosa devi dimostrare? per fortuna che ho rinunciato, potevate venire a prendermi a pezzettini!

  • dimostrare che hai “visto tutto”.

No, grazie. Sono stata in Australia 4 settimane ma non ho “visto tutto”, zio bono, ho visto “solo” il Queensland. Io due città australiane non le faccio se ho solo 4 giorni a disposizione, ne faccio solo una, me la giro e cerco di conoscerla un po’, come ho fatto con Brisbane per gli ultimi 4 giorni del mio viaggio.

Non è solo una questione di stancarsi prima, a non avere più vent’anni, quello è soggettivo, dipende anche dalla forma fisica personale, la questione è piuttosto che:

non mi interessa più di vedere “tutto”, preferisco approfondire qualcosa piuttosto che vedere tutto superficialmente

5) ti ritrovi sempre più spesso a pensare: voglio una sistemazione decente sennò sto a casa

No cari amici viaggiatori, io di dormire in aeroporto stesa per terra o sulle poltroncine del gate perchè hai uno scalo notturno non se ne parla, io quando dico: dormire in aeroporto intendo dormire “in un hotel” in aeroporto, e non una roba alla Tom Hanks nel film The Terminal.

13 ore di volo intercontinentale in Economy? no grazie, piuttosto sto a casa (o meglio, prendo la Ryan e vado da qualche altra parte 🙂 ). Se devo fare un viaggio lunghissimo in aereo, cerco una tariffa Business o Premium economy, finora sono stata fortunata e ne ho trovate tre di queste ad un prezzo eccezionale, non me le sono fatte sfuggire.

business class cathay pacific
Business Class Cathay Pacific: un modo molto più confortevole anche se costoso di viaggiare

Soldi ce ne sono pochi per pagarsi una classe superiore? beh io piuttosto risparmio su qualcos’altro, magari faccio un giorno o due in meno di viaggio, scelgo una sistemazione più economica, continuo a monitorare i voli finchè non trovo la tariffa che fa per me (e la trovo sempre, basta saper cercare), ma io voglio stare bene.

E dei cinquantenni col sacco a pelo ne vogliamo parlare?

Non ho niente contro chi adotta questo stile di viaggio, ci mancherebbe.. ognuno fa quel che gli pare, e se uno ha viaggiato per campeggi o ostelli per tutta la vita magari continuerà a farlo anche coi capelli bianchi. Però per favore siate onesti, non rendetevi ridicoli affermando che anche se avete dormito per terra col sacco a pelo vi siete alzati belli pimpanti in formissima: mentite spudoratamente sapendo di mentire!

Io mi sento una cacca se non dormo una notte però ammetto che ho raggiunto dei bei record coi fusi orari. Il mio massimo è stato 36 ore senza dormire, però meglio non incontrarmi in quei momenti eh.

Con l’avanzare dell’età si va a cercare il lusso quindi?

No, per me non è proprio così.

Però qualche comodità in più sicuramente sì, quelle che una volta erano delle semplici preferenze, tendono a diventare aspetti irrinunciabili. Come per esempio un viaggio aereo che non ti faccia arrivare a destinazione in condizioni da ricovero o un alloggio dove dormire bene la notte. Il lusso invece è un’altra cosa, è ostentazione inutile.


6) vi rendete conto che dei “must see” non ve ne frega più niente

Per ogni viaggio io stessa – fino a qualche tempo fa – mi compilavo la lista di quello che mi sembra “imperdibile”. Lista che poi puntualmente finiva nel dimenticatoio e facevo tutt’altro. E sapete perchè?

a 50 anni a me dei must see in viaggio non me ne frega più una cippa

Invece della lista delle cose “da vedere e da fare”, sempre più frequentamente faccio le mie scelte a seconda del tipo di esperienza che voglio fare o alloggio particolare in cui ho deciso di soggiornare.

Un esempio di questi “alloggi particolari” sono l’Airbnb in cui ho soggiornato a Bundaberg, in Australia, oppure la casa a Chemuyil in Messico.

casa vacanza riviera maya
Casita Azul a Chemuyil, Mexico, un paese abitato da “gente vera” no turisti

Nel primo caso volevo fare esperienza del passare qualche giorno nel nulla al confine con l’outback australiano; nel secondo di stare vicino ad un paese vero abitato da gente reale in Messico, ai confini dell’odioso mondo dei resort di lusso della Riviera Maya.

E’ questa quindi una delle grandi novità degli ultimi tempi, per me:

è il tipo di esperienza che voglio fare che conta, in viaggio, non tanto spuntare la lista di tutti i “must see”.

7) – fai sempre più fatica a uscire dalla zona di comfort

Fino a pochi anni fa, pensavo che la cosiddetta “zona di comfort” per quel che riguarda i viaggi fosse il male assoluto e che ogni viaggio dovesse essere anche uno “sforzo” per uscire da quello che conoscevi già abbastanza bene per andare incontro a qualcosa di completamente sconosciuto. Adesso non è più così. Complice anche la parentesi pandemica, mi ero appiattita parecchio negli ultimi anni e non ero più molto convinta di voler fare dei viaggi nell’ordine:

  • in posti nuovi completamente sconosciuti (ma quant’è bello tornare in un bel posto in cui sei già stato?!?!)
  • in posti molto lontani con una notevole dose di sbattimento

Quindi lo scorso autunno, quando ci siamo decisi a fare di nuovo un viaggio intercontinentale dopo ben 4 anni, ero allo stesso tempo preoccupata ed eccitata. Per compensare un po’ l’ansia da ricomincio-a-viaggiare-sul-seriooppure-no, avevamo scelto un paese in cui eravamo già stati, il Messico.

Com’è andata? beh è stato meraviglioso. Non nascondo che ero isterica per il fuso orario, stanca morta per il viaggio, accusavo mal di schiena di stomaco etc.., per non parlare dello stress fino all’ultimo minuto prima di partire dovuto all’incognita: riuscirò a partire o no? qualcuno starà male? mi toccherà tornare a casa prima perché mio padre o mia madre sono finiti all’ospedale? (come è successo nel 2022 a Tenerife). Ma nonostante tutta questa ansia la sensazione di andare alla scoperta di qualcosa di così diverso dall’altra parte del mondo è e resterà sempre un’esperienza semplicemente impagabile. Non c’è bel viaggio in Europa o comunque vicino casa che – secondo me – può darti queste sensazioni, perchè l’Europa per noialtri italiani è pur sempre essa stessa zona di comfort.

Quindi oggi, da una parte ho sì meno voglia rispetto al passato di organizzare qualcosa di complicato dall’altra parte del mondo, poca voglia di sbattermi etc.. ma so anche molto bene che se e quando avrò voglia di farlo ne varrà sempre assolutamente la pena.

Dall’altra parte, però, è anche vero che viaggiare non può essere sinonimo di stress. Deve essere un’esperienza che ti fa stare bene, perciò non c’è proprio niente di male ad andare in un paese o destinazione che si conoscono già perché siamo sicuroi che lì staremo bene.. se è di quello che si ha bisogno è giusto così! non c’è proprio niente di male, anzi. Insomma se una volta mi facevo tre intercontinentali in un anno senza battere ciglio (complici anche le tariffe aeree che erano molto più basse rispetto a quello che si può trovare adesso), oggi sono più sul cercare un compromesso tipo un paio di viaggetti brevi in Europa ed uno più lungo e più lontano, in un anno.

E per ultimo il famigerato sintomo:

8) ormai ti è passata anche a te la sindrome del travel blogger/influencer/instagram star 🙁

Oltre che viaggiare ti era venuta anche te la sindrome del divento-famoso-sul-web-grazie-ai-miei-viaggi? Ecco com’è andata alla sottoscritta.

blogger che fotografa

Ebbene sì, quando ho aperto questo blog era il 2011 ed avevo 44 anni. Ho iniziato quindi a fare blogging che ero già piuttosto stagionatella, ma d’altra parte gli anni in cui è cominciato tutto il teatrino dei travel blogger e dei socialmedia qua in Italia, erano proprio quelli. Ricordo ancora un raduno di travel bloggers o aspiranti tali (l’unico a cui io abbia mai partecipato) a Bologna nel 2014, in cui eravamo in tanti con il nostro bel blogghetto da curare e che scrivevamo come delle pazze dalla mattina alla sera (eravamo tutte donne). Di quel gruppo, dopo 10 anni, oggi penso di essere rimasta solo io a scrivere ancora un blog con un minimo di costanza in maniera amatoriale. A parte le due o tre che hanno continuato perché ne hanno fatto un vero e proprio lavoro a tempo pieno, le altre hanno tutte lasciato perdere e si sono dedicate ad altro, o sono tornate molto tranquillamente alla propria vita di prima.

Perché?

La risposta è molto semplice: perchè dopo un po’ di anni passati a scrivere articoli di viaggio facendo notte fonda e ad aggiornare social, a 50 anni o giù di lì si tirano un po’ le somme anche di tutto ciò e ci si chiede: ma che cazzz.. sto facendo??

E se la risposta è: ho di meglio da fare, non mi diverto più a scrivere o a stare dietro a tutto questo teatrino in cui sembra che bisogna essere per forza sempre in cima alla classifica di google e di non so che altro, anche se non lo fai come lavoro, allora piuttosto è molto meglio chiudere blog e account vari e riprendersi la propria vita – per così dire – perchè rischia di diventare tutta un’enorme perdita di tempo.

Io che continuo a scrivere non sono più furba o intelligente di quelli che hanno lasciato perdere, semplicemente magari trovo ancora delle motivazioni valide per farlo, mi piace scrivere e occuparmi del design del blog (visto che nella mia vita passata ho fatto anche la webdesigner).

Quindi se anche te hai scritto e smanettato con un blog fino a poco tempo fa, oltre che viaggiare, ed ora ti è passata la voglia e il tuo ultimo articolo è datato 2018… non preoccuparti perchè tutto ciò è perfettamente normale. L’importante è continuare a viaggiare, non continuare ad avere un blog.


Viaggiatori over 50, quindi: come si diventa?

Tre cose, secondo me, in parole povere:

un po’ più lenti, un po’ più attenti (alle proprie esigenze) e un po’ più menefreghisti (rispetto a quello che dicono/fanno gli altri)

Qualche blog di viaggiatori over 50 da seguire ce n’è? (a parte questo!)

In Italiano non ce ne sono, ne ho trovato qualcuno di interessante in lingua inglese, ma ben poco altro. Sembra che più che bloggare, in molti si siano buttati esclusivamente sui social, dove di account di personaggi (apparentemente) in forma smagliante anche se overanta, ce ne sono parecchi. Nessuno però che parli di viaggi, tutti quanti beauty, fashion, forma fisica e roba così. E se googlate “blog viaggi over 50” non si trova nulla, se non pagine di tour operator specializzati in viaggi per single di ritorno stagionati.

Sarebbe bello trovare qualcosina di più, non vi pare?

Qualcuno che con ironia raccontasse le pieghe della faccia e i risvolti dei viaggi, per così dire, ma senza fare la finta 30enne, perchè sapete cosa?

non contano gli anni che dimostri – per fortuna o purtroppo, ma è così – contano gli anni che hai, c’è niente da fare.

Inutile sforzarsi di fare le giovani o i giovani, quando invece c’è tutta una nuova fase della vita da scoprire, di cui godere e da vivere, che è solo lì che sta aspettando.

coppia over 50
due vecchietti in Sicilia nel 2018

E voi?? c’è qualche lettore/lettrice over 50 messo come me là fuori? fatevi sentire! raccontatemi

come sta cambiando il vostro modo di viaggiare? (oltre alle vostre facce!!)

E ricordiamoci sempre che i viaggi belli ed interessanti non si fanno mica solo a 25 anni con lo zaino in spalla o le mutande sponsorizzate indosso.. lo sapete vero eh?? 🙂


p.s. questo post è rimasto in naftalina per 5 anni, l’avevo scritto alla fine del 2019 e poi sappiamo tutti cos’è successo.. ora però ho deciso di aggiornarlo un po’ e di pubblicarlo.


Tanti baci dalla vostra favolosa Mafalda_viaggiatrice_ormai_anziana_sempre_un_po_polemica Hahaha!! 🙂

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