Avevo giurato al mondo e a me stessa che non avrei mai scritto un articolo su questo argomento, e invece eccoci qua, prometto che questo è il primo e l’ultimo e chiedo scusa ai miei lettori che già immagino che non gliene può fregar di meno.
Quello che mi ha fatto scattare la molla irrefrenabile però è stato leggere in rete alcuni articoli sui vari avvenimenti recenti della fiera dei travel blogger a Rimini, il fantomatico TBDI, in modo particolare questo articolo in cui si parla di blogger di serie A e di serie B, e quest’altro di Liz che dice che lei non viaggerà mai gratis in cambio di articoli.
Bene. Lasciatemi dire una cosa: non ci siamo, non ci siamo proprio.
Io non ho mai partecipato ad un blogtour, perchè proprio sto su tutt’altro pianeta, ma non c’è bisogno di aver partecipato ad uno di questi eventi – o come dice qualcuno, di “sporcarsi le mani” con l’argomento – per capire di cosa si tratta e dire quello che sto per dire.
Udite udite..
i blogtour non sono viaggi
Perciò basta con questo casino, non si riesce più a stare a sentire un tale obbrobrio. I viaggi sono un’altra cosa.
Che cavolo sono allora ‘sti blogtour?
In teoria sarebbero un lavoro. Alcuni blogger vengono invitati ad eventi, in genere organizzati da enti di promozione turistica, che possono durare uno o più giorni, dietro casa o fino in Polinesia, per partecipare ad un fitto programma di visite, tour, mangiate, escursioni e quant’altro, e che poi twittano, scrivono e pubblicizzano la struttura che li ha ospitati e qualsiasi altra cosa che faccia parte del programma.
In teoria, sono un lavoro, però.
Spieghiamo meglio.
Io di mestiere faccio la grafica pubblicitaria, e quindi questo post lo sto scrivendo da pubblicitaria e da donna che lavora, più che da travel blogger, in realtà quest’ultima è un’etichetta che penso non mi descriva affatto, ma insomma sono qua che parlo di viaggi su un blog e quindi.. sono una travel blogger pure io volente o nolente.
Non ci vuole un pubblicitario però a capirlo, che questi tour sono delle azioni di promozione pubblicitaria, e nient’altro, a parte un modo per farsi nuovi amici per alcuni, e forse nemici per altri. Quindi è ovvio che nessuno parlerà mai male della struttura che li ospita!! e che cavolo.
E’ come se Julia Roberts facesse la pubblicità per Calzedonia e durante lo spot dicesse: che schifo queste calze, mi prudono le gambe!! 🙁
Detto questo però sorgono alcuni problemi.
Problema nr 1:
Nell’epoca contorta in cui viviamo, qualcuno ha deciso che si può anche lavorare senza essere pagati. Ti do in cambio qualcosa, ti faccio sentire privilegiato perchè “ti ho scelto”, potrai avere una sempre maggiore visibilità tramite i social.. eccetera eccetera eccetera. E’ un girone infernale, che non hanno certo inventato loro – i blogturisti.
E’ come se un cliente che produce mozzarelle venisse da me e mi dicesse: mi serve un nuovo logo per l’azienda, me lo fai gratis e io ti procuro una fornitura di mozzarelle aggratis per un anno, vedete un po’ voi se io posso accettare.
Problema nr 2:
La sottoscritta è una professionista con oltre 25 anni di esperienza, non sono nata ieri. La mozzarella te la tiro in faccia, caro produttore. Questi travel blogger invece che professionalità hanno? donde sta? chi è che può misurarla? non si sa. Forse potrebbe esser un mestiere nuovo, con possibilità di lavorare per giovani che vogliono farsi le ossa e trarre un guadagno da una passione, o forse no. Perchè finchè di mezzo ci stanno i soliti ignoti, che sfruttano il prossimo, e i coglioni che si sentono privilegiati a farsi sfruttare, non c’è pezza, sarà sempre così.
Non ti pago, ma vedrai come diventi famoso.
Anche a me lo dicevano, me lo fai gratis il logo, e vedrai come starà bene nel tuo portfolio. Beh, guarda un po’, io non ho mai lavorato gratis – MAI – e dopo 27 anni sono ancora qua che faccio lo stesso mestiere che mi piace.
Cari travel blogger – TOP o TRADE nun ce frega nulla – per favore non vi svendete anche la nonna, pur di comparire e sentirvi “privilegiati”. Non siete privilegiati, siete solo sfigati che lavorano gratis. Ma siete sfigati pure se un compenso ve lo danno, e scrivete in barba ai vostri lettori.
Chissenefrega dei lettori, tanto quelli si bevono tutto e leggono in fretta alla velocità della luce, mica capiscono cos’è un blogtour e che io faccio le markette alla faccia loro, anzi proprio vendendoli, i miei lettori, guarda quante visite, guarda quanti follower. Ma che meraviglia.
Epilogo (non vi preoccupate, è un post breve).
Viaggiare è bello.
Anche per il fatto di pagarsi il proprio soggiorno e il proprio volo, contenti di poter spendere i propri soldi – duramente guadagnati – in quello che appassiona di più, e non fare marchette in giro per un piatto di minestra e un po’ di follower e dire: CHE CULO CHE HO, IO CHE VIAGGIO GRATIS.
Diamo alle cose il giusto valore e il giusto nome, per favore.
AMEN – Passo e chiudo.
Amen.
Alleluia. 🙂
Sottoscrivo ogni tua parola! All’inizio ammetto di essere stata un po’invidiosa di tutte quelle che viaggiano e mangiano a sbafo ogni fine settimana…. Ma analizzando bene direi che sono proprio dei tour de force, dove bisogna solo continuare a fotografare e twittare sperticandosi in complimenti. Poi per me sarebbe impossibile trascinarmi dietro il marito che odia qualsiasi gruppo formato da più di 4 persone!
Ciao Annalisa, io sono anche peggio di tuo marito mi sa 🙂
Che dire …sei una grande Mafi . Mi piace quello che hai detto e condivido in todo . Basta alla gente falsa solo in cerca.di.fama.e del apparire .
Ciao Bru, volevo fare un po’ di chiarezza in merito al concetto di “viaggio” e soprattutto di “lavoro”, pare che ci sia una gran confusione a riguardo ultimamente!
Ecco, le parole chiave: viaggio e lavoro gratuito. Sono di un settore, il giornalismo, in profonda crisi, in cui, sin da quando ho iniziato, è difficile farsi pagare dignitosamente e veder riconosciuta la propria esperienza, perché, se tu non ci stai, c’è dietro la fila (e NON bisogna starci MAI!). Per cui mi infastidisce profondamente questa cosa di essere utilizzati come testimonial a prezzo zero… Poi, per me, il viaggio è tempi e modi decisi da me, improvvisazione continua, perché può essere che un posto mi piaccia più del previsto, che il tramonto mi ispiri, che il paesaggio mi faccia scappare… che ne so… il viaggio è scoperta ed emozioni del momento, che non possono essere organizzate, non è una gabbia!
Ciao Laura, bentrovata 🙂 sono d’accordo su tutto quello che dici, tanti mestieri e professioni sono in profonda crisi oggi, ci si vede scavalcati da chi ha poco o niente esperienza, e soprattutto da chi offre il proprio lavoro a costo quasi zero. Io ho passato un periodo non breve a lamentarmi e non sapere cosa fare, finchè con alcune colleghe ci siamo messe insieme e abbiamo fondato Vendere 2.0, l’unione fa la forza! Forse una strada giusta potrebbe essere quella di cercare la collaborazione con altri professionisti di cui hai stima, non conosco il tuo lavoro, non so come potreste fare, ma intanto noi ci stiamo provando, ciao 🙂
Ciao…che posso dire…
Viva le persone come te!!! Spero di poterti conoscere un giorno… 🙂
Ciao Francesca, mi sa che ci siamo già incrociate da qualche parte nel mondo del web, piacere di averti qui! 🙂
Complimenti, schietta e sincera come sempre e non posso far altro che condividere quanto hai scritto! chapeau 🙂
Ciao Elena, grazie per il commento 🙂
Tu hai il dono della sintesi Claudia!!!!
a. i blogtour non sono viaggi
b. i blogtour sono azioni di promozione turistica
c. il travel blogger è uno sfigato che lavora gratis
ahhahahahah, grande 🙂 muoro
Monica, ciao! 🙂 io il dono della sintesi non ce l’ho per nulla, di solito scrivo sempre post chilometrici, ma qua ho cercato di essere più breve. Farei un appunto al tuo punto c) girando la frase così: il travel blogger che lavora gratis è uno sfigato. Ecco, come tutti quelli che lavorano gratis e pensano di essere anche furbi. ciao a presto!
decisamente meglio 🙂
tu e la nicoliello mi fate morire …
e pure la roberts hai scomodato: grande!
La Roberts mi “calzava” proprio a pennello per quello che volevo die … Hahahah hahaha!! 🙂
A te ti paga Calzedonia o gli fai pubblicità gratis?
Io non sono un travel blogger, ma devo dire che quanto scrivi sopra non mi piace per niente.
In particolare non mi piace il tuo giudizio gratuito ed addirittura in toni offensivi nei confronti di persone che hanno tutto il diritto di fare le loro scelte, anche se trattasi di lavoro non monetizzato. Ma chi sei tu per esprimerti così nei loro confronti, arrivando addirittura ad interpretare il loro pensiero? (vedi come concludi l’epilogo)
Ciao Michele, io sono quella che scrive questo blog, esprimo il mio giudizio e tu sei libero di non essere d’accordo. Trovo che questa “moda” di LAVORARE AGGRATIS che si sta diffondendo un po’ ovunque, e non solo in questo campo, sia una cosa VERAMENTE DEVASTANTE, perciò sì, dico la mia perchè questo considerare NORMALE che uno possa lavorare senza avere in cambio un giusto compenso, va a discapito di tutti. E no, la Calzedonia non mi paga, è solo un bello spot divertente che ci stava bene.. e tu chi sei? per caso organizzi blog tour? ciao ciao 🙂
Questa é una maniera professionale di affrontare i blog tour, in cui si parla per l’appunto di CONTRATTO di LAVORO. A me queste forme di promozione turistica non piacciono comunque, però almeno questa é una maniera professionale di affrontarli. Più professionale ancora, sarebbe il sincerarsi e mettere bene in evidenza che di pubblicitá si tratta, e non racconti di viaggio on the road, tanto per essere chiari. Quelli che invece li organizzano e poi ci guadagnano solo loro, e i blogger che partecipano devono essere tanto contenti perché così ci guadagnano in visibilitá, beh mi dispiace ma non mi piacciono proprio per niente. http://www.nomadidigitali.it/lavoro-e-opportunita/travel-blogger-viaggi-sponsorizzati-e-blog-tour/
Una cosa è esprimere la propria opinione, altro è giudicare ed offendere persone che non sono in linea con il tuo modo di vedere. Nel merito ed in un mercato del lavoro normale posso condividere il concetto che esprimi, ma non in una situazione selvaggia quale quella in cui versa l’Italia ed i giovani oggi.
No, io non organizzo blog tour anzi, non ho proprio niente a che fare con l’oggetto della discussione, ma i modi e i termini che hai usato nei confronti di questi ragazzi, che a loro modo cercano di trovare uno spazio di sopravvivenza, mi hanno disturbato.
Specialmente per il fatto che, come dici, sei una professionale ed hai il tuo bravo lavoro. Il post sopra non si addice alla tua figura, ma molto di più a qualcuna che gli rode dentro per non essere stata selezionata per un blog tour.
Mi ritiro dalla discussione, perchè non vorrei si trasformasse in polemica. Fai quello che vuoi della mia considerazione, è solo il mio pensiero.
Ma bravo, questa é la degna conclusione di chi non ha niente da dire: ti rode dentro perché non sei mai stata selezionata per un blog tour, stavo giusto aspettando che tu tirassi fuori dal cappello questa mitica frase. A me di partecipare a un blog tour non me ne può fregare di meno, te lo posso assicurare. Mi scuso se qualcuno si é offeso per il termine “sfigato” ma é esattamente quello che descrive la situazione. E se io ho il mio “bravo lavoro” é proprio anche perché non mi sono mai sognata di lavorare gratis.
E un’ultima cosa vorrei dire: la maggior parte non sono poveri ragazzi che cercano di sbarcare il lunario altrimenti starebbero con le pezze al culo, sono persone che fanno tutt’altro nella vita e un bravo lavoro giá ce l’hanno, perciò di cosa diamine stiamo parlando?
Viaggio = SCEGLIERLO, sognarlo, sudarlo, conquistarlo, viverlo, ricordarlo. Qualsiasi “spostamento” che non includa anche una sola tra queste caratteristiche, non può essere definito tale.
Esattamente Alberto! 🙂
Cara Claudia,
ahhhh finalmente qualcuno lo ha detto: non sono viaggi!
Anche io in un commento su fb poco tempo fa ho scritto che se una cosa non e’ pagata non e’ lavoro, ma hobby. Il fatto e’ che nel mondo c’e’ pieno di furbacchioni che facendo così ottengono pubblicità’ quasi gratis. La risposta e’ stata: ah ma io ci guadagno. In cosa? Ci guadagnano in popolarità’.
Niente da dire, a parte che solo con la popolarità’ non ci mangi e le bollette non le paghi ;). Ma può’ darsi che poi dalla popolarità’ qualcuno davvero un lavoro te lo dia. Ma credo che questi eletti siano davvero pochi.
Per finire una cosa ci tengo a dirla. Mi sento estremamente fortunata, perché’ in quanto informatica di professione, posso permettermi di guardare questo mondo di blogger e blog tour dall’alto. Credo che invece chi tra i travelblogger spera di far diventare il viaggiare e lo scrivere di viaggi un lavoro non viva molto sereno, perché’ questo metodo di ‘scegliere’ un blogger piuttosto che un altro alla fine genera solo invidia e una competizione a mio giudizio malsana 🙂
Ciao Martina, grazie per il commento! É tutto questo sistema che é piuttosto malsano secondo me, alla fine io ho scritto questo post perché ci tengo a dire che non si può lavorare gratis, neanche quando sei alle prime armi, non é giusto. E in quanto al discorso del lavoro, molti dei travel blogger che partecipano ai tour un lavoro giá ce l’hanno, come me e te, e quindi evidentemente il punto non é questo. Il fatto é che se uno decide di puntare tutto su qualche cosa, non può tenere i piedi in due staffe, come si fa a fare l’impiegato dal lunedi al venerdi e il travel blogger nel weekend, c’é qualcosa che non va.. Se uno si diverte così, é un discorso, é un passatempo, uno per passione può fare qualsiasi cosa senza bisogno di farsi pagare, ma se iniziamo a parlare di lavoro e professionalitá secondo me c’é qualcosa che non quadra! Un saluto 🙂
Ma come ti esprimi? Certo che i piedi li devi tenere in due staffe, se li metti tutti e due in una, cadi da cavallo
Oh là finalmente qualcuno che s’incazza!! ha ahahaha 🙂
Hai mai provato a galoppare con due piedi in una staffa o anche solo a camminare con due piedi in una scarpa? 🙂
Appunto, non si può fare.
Ciao Claudia,
quando mi sono affacciata nel mondo dei blog ero incuriosita dai blogtour e “invidiavo” i blogger che vi partecipano, perché “sicuramente” bravi e molto popolari.
Dopo averne capito un po’ di più, mi sono resa conto che le dinamiche a volte prescindono dalla bravura del prescelto e che, per il mio modo di viaggiare, non credo mi divertirei: non riuscirei a mangiare, fotografare, twittare, scrivere e visitare in base ad una tabella di marcia prestabilita. Il viaggio è altro ed il viaggio, spesso, ti fa dimenticare il cellulare in fondo allo zaino.
Per dirla in breve, sono d’accordo su tutta la linea.
Francesca
Ciao Francesca, piacere di conoscerti! Sì il viaggio é tutt’altra cosa, é prima di tutto libertá, secondo me. Libertá anche di lasciare a casa tutto, macchina fotografica compresa, e partire. Troppo spesso, forse, dimentichiamo che quello che conta é vivere appieno l’esperienza del viaggio, sul momento, magari spesso ancor prima di goderci un paesaggio siamo lì che gli scattiamo cinquanta foto…
Il discorso del merito, invece, credo che sia una nota dolente per il lavoro in generale, in Italia, anche se non dovrebbe diventare assolutamente un motivo per non provarci nemmeno, se uno vuole intraprendere una strada. Chi é bravo, ha qualcosa da dire, ed é onesto con i suoi lettori, e oserei dire, si dedica solo a quello, prima o poi la spunta!
Ciao 🙂
Premetto che non ho mai partecipato ad un blogtour. Per come sento che questi eventi sono strutturati, non mi trovano d’accordo. Pero’, comunque, mi piacerebbe provarne uno, se non altro perche’ posso pronunciarmi in modo completo solo su qualcosa che ho sperimentato in ogni aspetto.So ad esempio, che ci sono anche casi in cui il “committente” (un ente pubblico) in un caso in cui uno degli hotel che ospitava blogger ha fornito un pessimo servizio hainvitato gli stessi blogger a scrivere quanto era accaduto, senza censure.Per quanto riguarda lavorare gratis, non potrei essere piu’ d’accordo ma, detto questo, mi par di capire che allora uno puo’ fare il blogger di viaggio solo se ha un altro lavoro che gli permette di pagarsi i viaggi. )Ho capito male?
Ciao Wanda, benvenuta! Guarda secondo me uno può fare quello che vuole.. L’importante sarebbe farsi pagare quando si lavora (altrimenti come campi?) ed essere chiari, se parlo di lavoro e professionalitá, non può essere qualcosa che faccio nel tempo che mi avanza da qualcos’altro. Altrimenti parliamo di hobby. Inoltre, ci sono diversi blogger che con il blog ci campano – travel o meno – ma in tutt’altra maniera, il blog cioé é per loro un modo per farsi conoscere e vendere la propria professionalitá in altro modo. E poi bisogna essere creativi, se uno vuole vivere da blogger non può mica stare lì ad aspettare che qualcuno lo venga a cercare e basta, deve essere l’imprenditore di sé stesso. Questa é una cosa molto difficile e non é da tutti! Ciao 🙂
Ciao Annalisa, grazie per il tuo articolo.
Io già a Gennaio avevo scritto un articolo definendomi una “blogger lenta” e di quale sia l’utilizzo del mio blog. http://www.nuovi-turismi.com/slow-blog-e-limportanza-dei-piccoli-gesti/
Premetto che lavoro nel campo della comunicazione digitale e del webmarketing turistico ma come dici giustamente, se non si viene pagata (anche su invito) io non intendo mai automatico un post sul blog. Anzi spesso lascio a “macerare” l’argomento è il luogo visitato per poi scriverci mettendo il mio punto di vista. Sono sincera e se posso e il tour interessa il mio core business accetto ai blog tour anche a costo 0. Sì perchè io più di una volta da un educazional o un press tour ci ho ricavato un lavoro dopo e ne faccio bagaglio di esperienza per il mio lavoro.
Credo che sia anche una questione di autorevolezza dell’argomento trattato e professionalità da ambo i lati.
Quindi chiudo dicendo che il blog tour è uno strumento di comunicazione che va inserito in un progetto più ampio e che spesso i primi a sbagliare per ignoranza del mezzo siano i committenti. Per maggiori info sapete dove trovarmi.
Ciao Silvia, sono Claudia, l’autrice dell’articolo 🙂 grazie per la testimonianza da addetta ai lavori!
Ciao! Ti ho conosciuta su FB e oggi ho visitato il tuo blog. Intanto complimenti, mi piace moltissimo 🙂
Ho creato il mio blog da poco e quindi sono nuova di questo mondo. All’inizio non conoscevo l’esistenza di tanti siti sui viaggi, ma poi dall’ultimo viaggio fatto questa estate in cui ho scritto alcune recensioni su Trip Advisor mi sono fatta convincere da mio marito ad aprirne uno tutto mio.
Amo viaggiare da sempre, è sempre stata una mia grande passione e sono stata abbastanza fortunata da riuscire a farlo anche senza grandi risorse economiche. Quindi ho iniziato a scrivere per me stessa e per “fissare” in un mondo virtuale i miei pensieri e ricordi.
Poi però ho iniziato a conoscere altre blogger di viaggi anche “famose” perché conosciute e lette da tante persone o perché andate in tv etc. etc.
Non conoscevo l’esistenza di questi blog tour fino a poco fa, ma devo dire che sono d’accordo con tutto quello che hai scritto.
Non nego che piacerebbe anche a me poter vivere delle mie passioni, poter guadagnare dal mio blog ma guardo in faccia alla realtà e so che questo è riservato a pochi “eletti”. Nella vita faccio un lavoro che non mi piace e che non c’entra niente né con quello che ho studiato né con quello che mi piace fare però mi dà da vivere e quindi la possibilità di continuare a viaggiare…
La cosa che più mi dispiace è che queste blogger diciamo “famose” da quello che scrivono si sente che se la tirano e si sentono quindi blogger di serie A quando invece questo dovrebbe essere solo un modo per condividere le proprie passioni con persone al proprio livello . A volte mi stupisce come le persone anche nel mondo virtuale riescono a sentirsi superiori agli altri…
Io intanto continuo a scrivere per me stessa, per evadere con la mente da una realtà lavorativa spesso molto triste … poi si vedrà!
Un saluto ciao 🙂
Ciao Barby, grazie per il tuo commento 🙂 io non sono contraria al fatto che qualcuno ne faccia un mestiere, non è detto che non possa diventare una fonte di sussistenza, anche se come dici tu, il riuscire a camparci è una cosa che solo in pochi riescono a fare. Quello che proprio non mi piace è che si parli di “lavoro” e “professionalità” dove proprio non ce n’è neanche l’ombra, e soprattutto che questa cosa non sia resa chiara ai lettori del proprio sito. C’è una bella differenza tra il fare una recensione di un servizio che hai pagato di tasca tua, ed una recensione di una cosa che invece ti è stata regalata, o per la quale ti hanno dato qualcosa in cambio o sei stato pagato… tu di quale ti fideresti di più? ciao e grazie per essere passata di qua 🙂
Sono assolutamente d’accordo con te. Hai ragione, non è la stessa cosa e infatti io sono una di quelle che va spesso sul sito Tripadvisor per leggere cosa pensa la gente che è andata in un certo ristorante o albergo dopo esserci stata. Io stessa ho spesso scritto delle recensioni li, proprio per aiutare i viaggiatori che andranno dopo di me…
Certo è che se sei pagata non potrai mai parlare male della struttura che ti ha ospitata!
Non nego che è figo come “lavoro” ma ripeto, è alla portata di pochi “eletti”.
Un saluto e a presto!
Concordo in pieno con te. Un paio di mesi fa, in un periodo di vacche magre, che avrei dato un rene x potermi permettere un viaggio, sono stata invitata a fare un weekend a prezzo stracciato in cambio di una recensione sul mio blog…ovviamente ho detto di no, anche se avrei avuto voglia davvero di staccare un po’. Ma poi mi sono chiesta: dove sta la serietà di questa gente? Io non mi svendo per cosi poco…voglio andare avanti libera, col mio blog e le mie recensioni, vada come vada.
Ne ho parlato anche io qualche post fa, e mi sa che ci sono andata giù un pò pesante XD (se ti interessa, qua http://www.profumodifollia.it/2015/05/quello-che-un-blogger-non-dice.html)
Ti dico la verità, tanto è di questo che si parla, no? Ho sempre viaggiato coi miei piani e i miei soldi, e infatti rispetto a questi travel bloggers faccio abbastanza ridere, perchè per esempio non sono mai uscita dall’Europa. Se c’è una cosa che mi sta particolarmente a cuore nel blogging, quella è la sincerità di chi scrive. Se vieni ospitato, io vorrei saperlo per capire da che punto di vista stai parlando, ma soprattutto a me interessa poter leggere della tua esperienza come se fosse un amico a raccontarmelo, e voglio sapere il tuo parere su un posto che non conosco, in bene e in male. Se devo leggermi un parere positivo a prescindere perchè tu sei stato ospitato aggratisse, allora devi spiegarmi che differenza c’è tra una guida turistica e il tuo blog. E fidati che a quel punto il tuo blog non lo leggo più.
Qualcuno mi ha detto che ci vuole coraggio a parlare male di qualcuno che ti ospita. Sì, ci vuole coraggio. Ed è proprio quello che mi aspetto da un blogger che stimo, se la situazione lo richiede. Perchè se io mi fido di te, prenoto in quel posto e mi trovo male, sei un blogger inutile.
MA ognuno fa le sue scelte ed ognuno scrive come vuole. Ci sono persone che creano un blog sapendo già cosa devono fare per essere blogger di successo. Ci sono persone come la sottoscritta che imparano a suon di commenti, di prove grafiche e di post che funzionano o meno e si rifiutano di partecipare ad eventi che dovrebbero insegnare come si fa il blogger. Sono scelte.
Qualche mese fa ho ricevuto una proposta per partecipare al mio primo blog tour e, sono sincera, credo che la accetterò per vedere com’è. Non mi è stato imposto nulla per l’articolo che scriverò e si tratta di un tour incentrato sulla gastronomia di un territorio, una cosa che a me piace scoprire durante tutti i miei viaggi. Una cosa che farei a pagamento, insomma. Sì, come hai detto tu, è pubblicità, però non ho intenzione di scendere a compromessi nè di scrivere in modo diverso da come scrivo adesso. Alla fine non sarà molto diverso dai post che scrivo quando scopro un ristorante o un albergo nuovo, e anche quella è pubblicità. I miei lettori saranno informati prima e dopo riguardo modalità e tutto e se ci saranno aspetti negativi fidati che usciranno fuori. Se verrò trattata diversamente uscirà fuori. Insomma, voglio provare e vedere se veramente non fa per me. Mi do questa possibilità, poi chissà. Dici che sbaglio?
Ciao, certo che fai bene a provare, basta che poi vieni qui a raccontare com’è andata! 🙂 scherzi a parte, è vero che è tutta pubblicità, anche quando fai la tua recensione dopo essere stato ospite pagante, ma sono due cose completamente diverse. Anzi, quella è la pubblicità buona a cui dovrebbero ambire i titolari di attività legate al turismo, vale a dire il passaparola dei clienti soddisfatti! E se non hai pagato, non sei stato cliente, ciao!
Di sicuro ricevi un trattamento diverso se vai come blogger, rispetto ad un normale cliente. Tuttavia ci sono cose che secondo me si capiscono anche con un’esperienza come il blog tour: quanto è interessante la località, la vicinanza ai negozi se devi comprare una bottiglia d’acqua, la disponibilità dei gestori (nel mio caso sono stati i gestori dell’hotel a contattarmi, non l’ente di chissà che o una terza persona, questo l’ho particolarmente apprezzato), la possibilità per i clienti di fare le stesse cose che andrei a fare io, l’estetica del posto e delle stanze, l’eventuale mare/spiaggia/lago nelle vicinanze, il rapporto qualità/prezzo.
Forse una volta tornata potrei scrivere un post a riguardo per dire come funziona un blog tour, cioè quello che i lettori – e gli altri bloggers – non sanno, anche se non credo ci siano sponsor nel mio caso, nè altro di particolarmente segreto di cui poter parlare. Considera che comunque, ripeto, il mio tour non è stato organizzato da enti del turismo o agenzie ma dai proprietari di questo posto che andrò a vedere e penso che ci faranno fare determinate attività insieme a loro. Se può essere utile ed interessante posso farlo. Che ne pensi?
Ciao, ognuno puó fare quello che vuole, penso solo che la finalità è diversa, e quindi anche il risultato puó esserlo. Da una parte la finalità è proprio andare per recensire e fare pubblicità ad una struttura, e quindi sei concentrato su quello, e da quell’altra invece vai per conto tuo, riposarti, fare una vacanza, oppure sei solo di passaggio, insomma sei concentrato su di te e sulla tua esperienza.. Io non mi farei tutti i problemi che ti stai facendo, fai questa esperienza e poi parlane come ritieni meglio sul tuo blog, racconta anche come funziona, puó essere interessante. Ciao! 🙂