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Sicilia: alla scoperta di Siracusa ed Ortigia in due giorni

Visitare la Sicilia.. tra mare, tradizioni, storia millenaria, ottima cucina, e non per ultima ospitalità, penso che l’isola sia una delle destinazioni di viaggio più straordinarie d’Italia.

Io finora ci sono stata tre volte, l’ultima proprio nello scorso mese di maggio, quando abbiamo compiuto un itinerario di una settimana nella parte sud orientale dell’isola, da Siracusa fino alla punta più meridionale d’Italia, Portopalo di Capo Passero.

I nostri 2 giorni a Siracusa e Ortigia.

Arrivati in Sicilia con un volo Ryanair atterrato nella tarda serata di un sabato a Catania, abbiamo subito ritirato l’auto a noleggio per dirigerci verso Siracusa, prima tappa del nostro itinerario.

Un po’ di storia di Siracusa

La storia di questa città siciliana – iscritta tra i patrimoni dell’Unesco – ci racconta di uno straordinario melting pot storico; di tutte le epoche che l’hanno attraversata sono inoltre giunte fino a noi notevoli testimonianze artistiche ed architettoniche. Riassumiamo la storia di Siracusa in questi punti fondamentali:

  • periodo greco: fondata nel 734 a.C. Siracusa divenne una delle più potenti polis greche, e il suo porto in posizione strategica era uno dei più importanti del Mediterraneo. Si sviluppò intorno al suo primo nucleo originario, l’isolotto di Ortigia.
  • periodo romano: l’assedio a Siracusa da parte dei romani durò ben due anni (214-212 a.C.), la città resistette grazie agli aiuti provenienti da Cartagine e alla macchine da guerra costruite da uno dei suoi cittadini più illustri, lo scienziato Archimede, il quale purtroppo venne ucciso durante l’assalto finale alla città, che passò definitivamente sotto il controllo romano nel 212.
  • periodo medievale: arabi, bizantini e normanni si susseguono  nel controllo di Siracusa, finchè non sono gli spagnoli a prenderne il comando nel XVI secolo e a darle anche l’odierna impronta architettornica.
  • Nel 1693 il disastroso terremoto del 9 e 11 gennaio danneggiò gravemente molti centri abitati della Sicilia orientale, tra cui anche Siracusa, che venne poi in parte ricostruita in stile barocco.

Ortigia, il cuore e centro storico della città.

Cosa vedere a Ortigia, l’isolotto su cui sorge l’antico centro storico di Siracusa? non starò qui a farvi l’elenco di tutte le attrazioni “imperdibili”, vi racconto quelle che ho visto io e che mi sono piaciute di più.

ortigia siracusa palazzo delle poste
Il palazzo delle poste trasformato in hotel s’incontra entrando in Ortigia dal ponte Umbertino

Innanzitutto una delle cose più piacevoli da fare è semplicemente percorrerla a piedi passeggiando fra i suoi vicoli, fermarsi in qualche caffè sul lungomare; noi eravamo lì in una bella domenica di maggio e c’era molta gente in giro. Per chi – come noi – decide di dormire al di fuori da Ortigia, si accede al centro storico oltrepassando il ponte Umbertino dal quale si può vedere l’antico Palazzo delle Poste, ora trasformato in un hotel di lusso 5*, l‘Ortea Luxury Palace. Poi si arriva subito nella piazza dove si trova il tempio di Apollo.

Da l tempio di Apollo noi abbiamo deciso di procedere in senso antiorario percorrendo i camminamenti più esterni sul mare, per poi addentrarci nuovamente nei vicoli aper raggiungere la piazza della cattedrale.

I tre più interessanti monumenti storici di Ortigia secondo me sono:

  • Piazza Duomo, con la Cattedrale patrimonio dell’Unesco e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia: del Duomo ci hanno colpito in modo particolare le colonne doriche dell’antico tempio di Athena, intorno al quale é stata costruita la chiesa stessa, un incredibile melting pot storico in un unico edificio.
  • La Fonte Aretusa, uno specchio d’acqua dolce che si trova in pieno centro storico, originato da una falda carsica sotterranea che ha la particolarità di non mescolarsi con la vicinissima acqua di mare; qui crescono delle rare piante di papiro, uno dei due unici papireti d’Europa. Attorno a questa preziosa riserva di acqua dolce sorse il primo insediamento umano e sopravvisse la città all’assedio di due anni. Il suo nome deriva dalla mitologica Aretusa che secondo la leggenda venne spiata mentre faceva il bagno nuda dal dio Alfeo. Per sfuggirgli la dea scappò sull’isola di Ortigia dove Artemide la trasformò in fonte.
fonte aretusa
Fonte Aretusa Siracusa
  • Ed infine il Castello Svevo o Castello Maniace, edificato nel 1200 sull’estrema punta dell’isola di Ortigia, il cui scopo era quello di difendere la città ed il porto. L’ingresso è a pagamento ed attualmente da visitare c’è poco perchè il castello è in restauro. Speriamo che a fine lavori questo imponente monumento venga maggiormente valorizzato.
castel maniace siracusa
Castel Maniace Siracusa

Dopo la visita al castello percorriamo la strada a ritroso sull’altro versante dell’isola, passando davanti alla Chiesa dello Spirito Santo e poi riaddentrandoci a caso in un dei vicoli ad un certo punto ci ritroviamo nella piazza della fontana di Diana, e poi di nuovo sul lungomare da cui si ha una magnifica vista sulla città di Siracusa.

ortigia lungomare
Lungomare di Ortigia

Concludiamo la giornata con un aperitivo a base di ottimi arancini fritti in un locale nelle vicinanze del Mercato, sono veramente squisiti.

Cala la notte e dalla terrazza del nostro appartamento la vista su Ortigia è spettacolare.

ortigia notturna siracusa

Parco archeologico Neapolis: il Teatro di Siracusa.

Dopo la giornata passata ad Ortigia, il giorno seguente visitiamo un altro importante monumento storico di Siracusa, il parco archeologico di Neapolis, situato nella parte occidentale della città, quella più moderna, alle basi del Colle Temenite.

teatro greco di siracusa
Teatro Greco di Siracusa: allestimento in atto

Il suo monumento più importante è il Teatro Greco, ancor oggi utilizzato per mettere in scena rappresentazioni classiche (il programma della stagione 2020 è consultabile qui), il quale s’incontra  poco dopo l’ingresso, appena oltrepassata la Ara di Ierone, un’altare monumentale di cui rimangono oggi soltanto i basamenti. Nella parte sopraelevata del Teatro Greco si possono ossservare  anche le grotte che fungevano da camerini per gli attori.

Poi si prosegue verso le “latomie” (antiche cave di pietra), tra cui la più famosa è il cosiddetto Orecchio di Dioniso, per la sua singolare forma ad orecchio, situato proprio sotto il teatro. E si conclude poi con l’Anfiteatro romano, che abbiamo potuto vedere molto bene a differenza del teatro greco in cui erano in corso i lavori per mettere in scena i primi spettacoli teatrali, quindi abbastanza off-limits.

Dintorni di Siracusa.

necropoli pantalica
Necropoli di Pantalica – credits Pantalica.org – Michele Veneziano

Un sito che sembrerebbe molto interessante e che si trova a circa 40 chilometri da Siracusa è la Necropoli di Pantalica, incluso con la città stessa nella nomina a patrimonio Unesco. Si tratta di un’antica necropli rupestre che contiene oltre 5000 tombe scavate nella roccia e risalenti al periodo tra il XIII e l’VIII secolo a.C.

Mi ero informata su come fare a visitarla ma poi ho desistito, perchè mi è sembrato di capire che si tratta di un’area molto vasta difficile da scoprire per conto proprio, è meglio affidarsi ad una guida. Ho trovato poche informazioni a riguardo ed il sito, nonostante sia patrimonio dell’Umanità, sembra poco curato e poco segnalato. Per saperne qualcosa di più potete consultare il sito web pantalica.org.

spiaggia siracusa fontane bianche

Conclusa la visita del parco archeologico, lasciamo quindi Siracusa ed iniziamo a dirigerci verso sud. Ci fermiamo a pranzare alla spiaggia di Fontane Bianche che dista appena 25 minuti dalla città: qui a inizio maggio gli stabilimenti balneari ed i ristoranti erano già in attività e ci siamo gustati un ottimo pranzo di pesce.

La nostra tappa successiva è stata la bellissima Marzamemi, ma di questo vi racconterò in un altro post!

Dove dormire e mangiare a Siracusa, informazioni pratiche.

vista dal terrazzo dell'appartmento
Vista dal terrazzo dell’Airbnb

Abbiamo trovato posto per due notti in un appartamento trovato su Airbnb* a 5 minuti a piedi dall’isola di Ortigia, l’abbiamo scelto per la bella vista su Ortigia stessa e per il fatto che offriva il parcheggio gratuito. Trovare da parcheggiare a Ortigia infatti è molto difficile, quindi abbiamo preferito dormire fuori dal centro storico e spostarci a piedi. I proprietari sono molto premurosi e cordiali, ve lo consiglio.

Se invece decidete di venire fino a Ortigia con la macchina, c’è un grande parking sul lungomare, ma non saprei dirvi come funziona se dovete lasciare l’auto più giorni.

In centro storico troverete molti ristoranti e bar che offrono gelati e granite, ottimo quello da “Fior di Latte” proprio di fronte al Duomo, invece per il pranzo ci era stato consigliato il ristorante Don Camillo, ma essendo domenica non abbiamo trovato posto, meglio prenotare. Abbiamo ripiegato su  un locale qualsiasi del centro storico pensando che tanto in Sicilia si mangiasse bene ovunque, invece siamo capitati in un posto pessimo che non mi sento assolutamente di consigliarvi. Tanto per capirci: meglio evitare i ristoranti che espongono le foto dei piatti! Per fortuna è stata l’unica fregatura culinaria in cui siamo incappati nel corso della settimana, in tutte le altre occasioni abbiamo sempre mangiato benissimo.

* l’appartamento che avevamo affittato su Airbnb nel 2018 aveva una grande cucina con divano letto e balcone (come si vede dalla mia foto), questo che compare oggi nell’annuncio invece è un mini appartamento con angolo cottura, la stessa vista ma senza balcone. La casa è la stessa ma più piccola, evidentemente è stato modificata/ristrutturata.


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