Pensieri di una viaggiatrice

S.O.S. Voglia di viaggiare cercasi

Ebbene sì, sta accadendo. Dopo 3 anni di deliri vari, in cui hanno cercato di convincerci che la staycation era il nostro futuro e che era meglio rimanere chiusi in casa per il nostro bene, adesso che a tutti gli effetti si potrebbe “tornare a viaggiare come prima” (sì lo so che in tanti di voi manco avete mai smesso) eccola qua la sottoscritta che letteralmente non ha più voglia di muovere neanche un dito.

Nelle ultime settimane, nel tempo libero, ho programmato dall’inizio alle fine almeno 4 viaggi diversi in altrettanti posti diversi del globo, da fare entro la fine dell’anno oppure all’inizio del prossimo, ma temo che non se ne realizzerà neanche uno. Non si puó dire che abbia perso la voglia di studiare degli itinerari, quello no, ma siamo lontani mille milioni di anni luce dal metterli in pratica e trovo un sacco di scuse.

Dopo aver scritto un post su questo tema sulla pagina facebook, in cui molti mi avete risposto, mi sono resa conto che il mio è un sentimento comune anche ad altri, quindi ho pensato di scrivere questo articolo per fare ulteriori riflessioni.

Le “scuse” per non tornare a viaggiare

  • Non sei obbligato a fare niente

Embè grazie tante, lo so. Viaggiare non è mica un obbligo e non devo dimostrare nulla a nessuno. Se fino al 2019 ero più o meno una “grande viaggiatrice” non è detto che io debba esserlo anche in futuro. Magari trovo qualcosa che mi piace fare che sostituisce i viaggi.

  • I prezzi che ci sono adesso sono folli

Questa è una triste verità, ho monitorato qualche volo per i Caraibi per Natale, e guardate i prezzi che ho trovato:

volo klm

Io ho viaggiato spesso per le vacanze di Natale, e in passato al massimo avevo speso 900 euro per un volo in economy per i Caraibi, addirittura quando sono andata in Australia in business class avevo speso meno di quella cifra lì, altro che economy ad Aruba.

  • Non ho voglia di sbattimenti

Sì sono stanca e anche parecchio. Se una volta gli imprevisti che si potevano incontrare in viaggio erano messi in conto e non si faceva una piega, adesso non più, non ce la faccio. Otto anni fa mi sono gravemente infortunata durante un viaggio alle Bahamas ma non per questo ho smesso di viaggiare, adesso però non so come reagirei anche soltanto di fronte ad un ritardo aereo, magari sclero e vado fuori di testa.

  • Tanto appena parto ho già voglia di tornare a casa

Ebbene sì, qualche viaggetto l’ho fatto anche io in questi 3 anni, per esempio sono stata 10 giorni in Sardegna l’estate scorsa ma vi giuro che non vedevo l’ora di tornare a casa mia. Non so cosa mi prende.

  • I problemi familiari che si protraggono ormai da 8 anni mi hanno annichilito

E’ dal 2014 che Filippo ed io ci barcameniamo con problemi e situazioni familiari al limite del delirio, con i nostri genitori anziani. Problematiche che negli anni si sono sommate tra loro, e adesso pure al delirio della pandemia, e complice il fatto che tu non sei più un ragazzino nemmeno te, arriva quindi un momento che non ne puoi semplicemente più. Quest’anno abbiamo passato l’intera estate con mia mamma di quasi 90 anni malata, poveretta, e dato anche che oggi i medici non ti cagano proprio più grazie alla pandemia & Co, abbiamo fatto veramente una fatica immane a saltarci fuori, ancora non so come abbiamo fatto.

Ma se in passato siamo sempre partiti lo stesso se la situazione del malato di turno era abbastanza stabile e sotto controllo – anzi si anelava alla vacanza che aiutava a riprendersi da questi periodi stressanti – ora non trovo più una motivazione valida e mi sembra soltanto una fatica inutile.

  • Non riuscirò a gestire lo stress pre-partenza

In marzo quando siamo andati in Andalusia, per lo stress pre-partenza mi sono ammalata (no di covid, di quello io non ne ho visto neanche l’ombra in 3 anni, ma di uno dei miei soliti malanni da stress acuto). Sono partita lo stesso, ma non stavo bene, e ho fatto tutto il viaggio acciaccata. Un tempo prima di partire fibrillavo per l’impazienza, invece qua tra tamponi, app da scaricare, moduli da compilare, e il timore che una di queste cose non andasse a buon fine o che altre restrizioni all’ultimo nanosecondo e mi costringessero a rivedere tutto, l’unica fibrillazione è stata quella dovuta allo stress.

(Certo, ormai, alla fine del 2022, tamponi e restrizioni sono stati quasi del tutto aboliti, ma non si sa mai).

casa cadimare
My Home
  • Sto bene anche a casa mia

Ebbene sì, è proprio così. Certo, devo ammettere che “casa mia” è una specie di posto da sogno sulle colline di La Spezia con vista mare, in cui c’è chi paga – hehe – per venire a stare da me ed avere quella vista lì (da quando ho aperto la guesthouse), ma si tratta pur sempre di un posto in cui rimango piuttosto ferma e non vado da nessuna parte, anche se faccio tante cose diverse (e che mi piacciono) dalla mattina alla sera.

La vita che non è più in “funzione del prossimo viaggio”.

Una volta pensavo alla vita, ai giorni, mesi e anni che si susseguivano unicamente in funzione del prossimo viaggio . Già l’avevo capito allora, quando scrivevo l’articolo, che questo non poteva andare bene così, ma mentre in passato mi “sforzavo” di stare bene anche nel presente, oggi questo mi viene molto più naturale, cerco di stare bene vivendo un giorno alla volta, e anche un po’ come viene.

Non sono però affatto sicura che tutto questo vivere solo giorno per giorno non sia determinato anche da una buona dose di rassegnazione, ragion per cui non riesco a capire se il fatto che non anelo più a viaggiare come prima sia un bene o un male.

Viaggiare per me è sempre stato sì un modo per evadere ma anche un susseguirsi di piccole sfide stimolanti da affrontare, diverse da quelle del quotidiano, che ti costringevano a uscire dal guscio.

Oggi invece dentro a questo guscio mi sa che mi ci sono barricata, qua sto così bene, il lavoro ce l’ho qui e i viaggiatori (gli ospiti della guesthouse) vengono loro da me e mi raccontano qualcosa dei loro paesi. Al momento è come se guardassi alla mia passata frenetica vita da viaggiatrice come a qualcosa che nemmeno riconosco di aver fatto io. Com’è possibile?!?

É meglio quindi fare “quello che mi sento” adesso e magari riprendere a viaggiare quando e SE ne avrò voglia, oppure è giunto il momento di “buttarsi” di nuovo a viaggiare e tutto tornerà “come prima”?

(ammesso che uno voglia che le cose ritornino “come prima”)

Sono sentimenti anche vostri? o sono io che sto diventando una pezza da piedi!?!?! hahaha 🙂

4 Commenti

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