Nelle mie previsioni di viaggio, oggi 29 aprile 2014, avrei dovuto essere a Key West, Florida, dopo una settimana passata alle Bahamas.
Poi il viaggio avrebbe dovuto continuare visitando le Everglades e la costa del golfo del Messico della Florida.
E invece, mi trovo in un letto di ospedale in attesa di affrontare un intervento chirurgico e sono a casa, in Italia.
Cos’é successo? Siamo partiti normalmente, secondo la nostra tabella di marcia, venerdi 18 aprile, con addosso però uno stress ed una stanchezza indicibili: l’affaticamento da lavoro, il troppo tempo passato dall’ultimo viaggio effettuato (ottobre dell’anno scorso), Natale e capodanno passati a casa sul divano senza fare nulla di particolare, e tante aspettative per un viaggio programmato in tutte le sue tappe fin dall’autunno scorso.
Siamo arrivati a Miami nel tardo pomeriggio dopo un lungo volo intercontinentale, e siamo andati a dormire all’Hilton Miami Airport, un bell’hotel per chi é in transito che avevamo giá utilizzato; arrivare lì, dopo un lungo volo, iniziando ad assaporare e ad “annusare” i tipici profumi dell’aria caraibica e sapendo che l’indomani un altro volo ti porterá alle Bahamas, beh.. É una cosa da provare, proprio una bella sensazione!
Il giorno seguente dopo un breve e turbolento volo, finalmente atterriamo all’aeroporto di Marsh Harbour, sull’isola di Abaco, e con un tempo infame! Ritiriamo l’auto a noleggio, facciamo il pieno di viveri al supermercato, in previsione dei due giorni festivi di Pasqua e Lunedi dell’angelo, e ci dirigiamo verso il sud dell’isola, a Casuarina Point.
Sotto ad un diluvio universale, troviamo la casa che avevamo affittato su HomeAway-Vrbo e finalmente siamo arrivati!
Ci diciamo subito, speriamo che il tempo migliori! essere accolti da una pioggia torrenziale non é il massimo. Le previsioni del tempo per i giorni successivi però sono buone. La sera, smessa la pioggia passeggiamo un po’ sulla spiaggia e ci godiamo le prime sensazioni di essere di nuovo in un luogo tropicale. É una sensazione veramente speciale, il clima dolce, i profumi che ci sono nell’aria, la sensazione di libertá al contatto con la natura. Sotto l’effetto delle maree le lingue di sabbia affiorano alla sera sulla lunga spiaggia di Casuarina e scattiamo le prime foto.
La sera andiamo a dormire presto e ci svegliamo presto la domenica mattina, la stanchezza si fa ancora sentire e pure il fuso orario, ma decidiamo di non perderci la bella giornata iniziando ad “esplorare i dintorni”: é la nostra tipica attivitá del primo vero giorno di vacanza!
A dire il vero, io la mattina mi ero alzata con una strana sensazione, quella di essere nel posto sbagliato… ma appena usciti di casa poi mi é passata subito.
Dedichiamo perciò la giornata ai dintorni di Casuarina Point, andiamo a Cherokee Sound, una piccola comunitá con le tipiche casette colorate sul mare, il mare intorno é una tavola verdeazzurra, con tante lingue di sabbia che affiorano, proprio il classico paesaggio bahamense!
A Cherokee Sound si trova anche il pontile in legno più lungo delle Bahamas, 770 “piedi”… Fotografatissimo e scenografico. Intorno la pace più assoluta, il posto sembra a malapena abitato.
Poi ci dirigiamo dalla parte opposta della penisola, cioé verso Little Harbour, e il famoso Pete’s Pub… É ora di pranzo, abbiamo fame ma é il giorno di Pasqua, speriamo che sia aperto e meno male.. Abbiamo pranzato divinamente, seduti a delle panche di legno coi piedi nella sabbia. L’arrivo in questa deliziosa baia é spettacolare: una piccola comunitá di residenti ed una insenatura naturale in cui vengono ad approdare barche a vela e piccoli yacht, tutti per godere per qualche ora della bellezza del luogo, mangiare o farsi una birra da Pete, visitare la straordinaria galleria d’arte.
Little Harbour é un posto magico ed é stato a partire da questo momento che, nonostante la stanchezza ancora da smaltire, abbiamo iniziato ad avere la sensazione fortissima di essere delle persone privilegiate e di trovarci in un luogo veramente speciale.
Lunedi 21 aprile, terzo giorno alle Bahamas. La giornata inizia benissimo, andiamo a ritirare la barca che abbiamo preso a noleggio per 4 giorni, sperando che non si tratti di un mezzo catorcio come quella di Exuma. Il Blue Wave boat rental si trova all’interno della bella Marina di Harbour View, i noleggiatori si rivelano professionali e la barca sembra perfetta. Si parte in direzione Elbow Cay! Facciamo tappa al caratteristico faro bianco e rosso, poi alla fantastica spiaggia di Tahiti Beach e al ristorante Sea Spray per il pranzo, tutte le volte ormeggiando facilmente da soli e senza nessun problema.
La felicitá é alle stelle, é tutto così bello e perfetto che non sembra vero, diventa la frase ricorrente della nostra giornata.
Mentre la giornata volge al termine niente fa presagire che sta per scatenarsi una catastrofe, ci dirigiamo nuovamente verso il nostro approdo a Marsh Harbour, un po’ stanchi ma tranquilli. Avviciniamo lentamente l’imbarcazione al dock come abbiamo fatto giá altre 3 volte nel corso della giornata, ed improvvisamente dal paradiso vengo catapultata all’inferno. Mentre tento la manovra, metto il piede in fallo e cado sul fondo della barca urlando per il dolore.
Mentre vedo il piede gonfiarsi a dismisura sotto i miei occhi, riesco a pensare solo una cosa: é finito tutto. Ci facciamo portare prima all’ospedale di Marsh Harbour dove mi steccano il piede e mi fanno un antidolorifico. Il giorno seguente eseguiamo una lastra in una clinica privata (all’ospedale pubblico non hanno nemmeno il macchinario per fare i raggi X!), sperando che sia solo una storta. Invece, purtroppo, é una frattura e pure brutta, ed essendo scomposta necessita dell’intervento di un ortopedico. Dobbiamo quindi decidere di interrompere il viaggio e tornare a casa per ricevere le cure adeguate.
Non ci era mai successa una cosa simile durante un viaggio, qualche intoppo, qualche malanno erano capitati, come quando Filippo si é preso un’intossicazione alimentare gli ultimi giorni in Nuova Caledonia, oppure quando a me é venuta la gastrite in Martinica. Con i farmaci adeguati abbiamo superato la cosa.
Ma interrompere un viaggio in maniera così traumatica, e per giunta solo al terzo giorno, a me ha procurato un vero e proprio choc. Ero così arrabbiata che ho pianto per un giorno intero, poi é prevalsa la preoccupazione per il mio piede e la mia salute ed abbiamo cercato di prendere la decisione giusta, con l’assistenza dell’assicurazione che avevamo stipulato, e siamo rientrati in Italia.
Inutile dire che anche tutti gli altri nostri piani per l’estate sono saltati, il viaggio in Scozia di giugno, l’estate in barca a vela. La completa guarigione e la riabilitazione del mio piede avranno presumibilmente tempi lunghi.
Ora sto cercando di ingannare l’attesa per l’intervento chirurgico scrivendo queste considerazioni, è la prima volta da quando é successo il trauma, che mi fermo veramente a riflettere.
Avrá un significato tutto quello che mi é successo?
Programmare tutto così nei particolari, generando così tanta ansia da attesa non sará sbagliato? arrivare così stressati alla partenza avrá influito in qualche modo sull’accaduto oppure si é trattato semplicemente di un’enorme botta di sfiga?!?!
Certo che la sensazione di perfezione e di idillio che ci avevano pervaso nelle ore precedenti, danno al tutto un’aura un po’ surreale.. Come se forse era destinato a finire così, non so come dire… Come se fosse tutto troppo bello per essere vero.
E a qualcun altro di voi é mai successo qualcosa di simile in viaggio?
Mi spiace tantissimo leggere queste cose e mi è spiaciuto tantissimo apprenderlo mentre ti seguivo online.
Io opto per la botta di sfiga e basta!!!
Pensa solo al tuo piede e alla tua salute ora. Appena ti sarai rimessa… il mondo ti aspetta!
Un grosso abbraccio!
Grazie Lilly 🙂
Ciao ti racconto la mia esperienza appena accaduta, ero in vacanza (o meglio luna di miele) a Zanzibar, tutto bellissimo e perfetto, fino al terzo giorno,quando camminando nell’ acqua mi sono tagliata con un corallo!
Un male indicibile, alla fine mi hanno dato 6punti. Io sono ovviamente rimasta fino alla fine della vacanza,ma ormai era rovinata dal momento che addio bagni e sole (ero sotto antibiotico) e dovevo muovermi con le stampelle, una fatica!
Ahia, il terzo giorno porta sf… Scherzi a parte, adesso stai bene?!?
Martedì tolgo i punti, spero di riuscire ad appoggiarlo senza troppo dolore, anche perché devo ricominciare a lavorare!
accidenti Claudia, sono davvero tristissimo dopo aver letto la tua avventura, mi dispiace tantissimo e posso solo lontanamente immaginare il tuo stato d’animo. Su dai coraggio!! Le Bahamas saranno sempre lì ad aspettarti, così come gli altri posti che avevi in programma
Grazie Alberto, ci rifaremo ma per quest’anno tutti i programmi sono saltati, chissá forse va bene così..
Dai non è altro che un gran colpo di sfiga, pensa a quanti viaggi avete fatto e, come dici tu, non vi è mai successo nulla . Bisogna sempre cercare di vedere il lato positivo delle cose, capisco che ora non è facile ma passerà e poi la prenderai come un altra importante esperienza . Un abbraccio forte forte
Sì é un colpo di sfiga però ti viene da pensare, perché a noi le cose spiacevoli sono successe quasi sempre quando si partiva troppo stanchi o stressati, non può essere una coincidenza. É lo stile di vita che abbiamo che non va bene.
Mafi ma cosa mi vai a combinare !!!
Allora andiamo con ordine ;
a Settembre 2013 camminavo lungo una favolosa spiaggia in Indonesia , improvvisamente ho iniziato ad accusare forti dolore a una gamba , la mia cara ernia lombare aveva deciso di fuoriuscire .
avevo ancora 5 giorni di viaggio … li ho fatti tutti fino al ultimo , però negli ultimi due stavo proprio male .
e il ritorno in aereo e’ stato da incubo malgrado fossi imbottita di antidolorifico .
da allora sto ancora curando quel ernia odiosa , quindi penso di capire cosa hai provato .
malgrado questo problema sono riuscita con tanti piccoli accorgimenti a fare altri viaggi .
quindi stai tranquilla , nei prossimi mesi riuscirai a rifare qualche viaggino anche se obbligatoriamente solo di tutto relax .
sicuramente il partire stanchi e stressati e mettere tanti mesi tra un viaggio e l’altro non va bene , NO !
a tutto c’è un perché ? sicuramente , non e’ successo nulla di irreparabile anche se l’incidente ha rovinato un viaggio splendido .
Mafi tantissimi auguri di pronta guarigione , appena riesco ti vengo a trovare
Bacio Bru
Grazie Bru! Non sapevo che la faccenda dell’ernia ti fosse capitata da un momento all’altro durante un viaggio, ricordo che stavi male ad Istanbul… Io cerco di stare tranquilla, certo i prossimi mesi saranno di immobilitá e i prossimi viaggi decisamente più stanziali!
Accidenti che peccato! A me non è mai successo ma capisco quando parli dell’arrabbiatura: calcoli tutto alla perfezione e poi in un secondo va tutto in fumo! Spero di non trovarmi mai in questa situazione! Ti auguro una pronta guarigione per tornare al più presto a viaggiare!!
Grazie Monica, in effetti non ci si può fare nulla, possiamo calcolare finché ci pare ma certe volte la vita decide per te e le cose vanno in maniera molto diversa, ciao 🙂
Stavo leggendo uno dei tuoi diari (in particolare ho finito ora di “studiare” Martinica dove andrò a Giugno) e mi è capitato di vedere del tuo incidente. Non ci conosciamo ma sono veramente dispiaciuto. Complimenti per i bellissimi consigli, per i vostri sorrisi e … guarisci presto. Dario
Grazie mille Dario! Buon viaggio in Martinica 🙂
Povera Mafalda, mi spiace davvero. Però… c’è sempre una spiegazione a tutto.
Groddeck riteneva che quasi tutte le malattie organiche fossero modi con cui l’inconscio parlava. Quando qualcosa nella nostra vita non va, il corpo si fa carico di dircelo usando il sintomo (lo disse anche Freud). La tua mente ti ha probabilmente uno stop bloccandoti la possibilità di continuare il viaggio: questo può consentirti di prendere una pausa da una quotidianità vissuta come frustrante.
Ti ci ritrovi? Se sì, allora prendi il tutto come un regalo anzichè come un colpo di sfortuna: cosa sta cercando di dirti, il tuo inconscio, con questo STOP?
Cara Eli, il mio inconscio mi sta dando delle botte in testa (anzi no, sul piede) per farmi capire a chiare lettere che é ora di cambiare vita: basta con questo vivere di corsa come dei pazzi aspettando solo la vacanza, non é umano. Ecco, in realtá, io nella botta di sfiga non ci credo per niente.
noooooo leggo solo ora dell’accaduto!! sono rimasta di stucco e mi sono immedesimata nella tua situazione credo che anche io avrei reagito con un pianto disperato e un’ink…ura di primo grado, purtroppo non si risolve nulla.. questo mi fa pure pensare che mai piu’ viaggero’ senza stipulare un’assicurazione sanitaria, a volte ci crediamo forse talmente forti, quasi onnipotenti, come se a noi non potra’ accadere mai nulla, ma dobbiamo fare i conti con il destino che non guarda in faccia nessuno! detto questo, ti faccio tanti tanti in bocca al lupo .. anzi mi sa che ora starai gia’ bene, e chissa’ forse programmando altre vacanze ma mi raccomando TAKE IT EASY!!!
Grazie Silvia! Purtroppo ancora non sono guarita, é una faccenda un po’ lunga, ma sono d’accordo con te sul discorso di sentirsi quasi “intoccabili” quando si é in viaggio.. Io finora avevo proprio questa sensazione, spero solo di non diventare, al contrario, un fifona .. D’ora in poi! Ciao 🙂
Stò organizzando il nostro prossimo viaggio Miami e Bahamas tanto atteso,anche se ho letto il tuo articolo digitando su google “ospedale sull’isola di abaco”. Tutto questo perchè ho un bimbo di quasi 9 anni che soffre di infiammazioni all’appendice e i medici ancora non si sono decisi di operarlo e vista una mia vicenza poco bella alle Mauritius dove era l’autista a visitare mio figlio, ho imparato di dover viaggiare in sicurezza. Non ci si pensa mai più di tanto,ma le sventure sono dietro l’angolo e io a oggi stò molto più attenta!!! Buona guarigione e grazie per averci raccontato la tua storia.
Grazie Laura! Ad Abaco un ospedale come lo intendiamo noi, non esiste, ho letto che ne stanno costruendo uno nuovo, ma per ora quello in cui sono stata portata io era poco più di un ambulatorio, con un paio di medici ed infermieri.. Insomma, una struttura limitatissima. Poi c’é anche una clinica privata (dove ho eseguito le lastre), ma anche di quella meglio non parlarne.. Gli ospedali veri e propri alle Bahamas si trovano solo a Nassau, e a Freeport (ma il medico che mi ha preso in cura ad Abaco non mi ha mai consigliato di trasferirmi in uno di questi due ospedali, bensì mi aveva indirizzato a Miami..) http://thebahamasguide.com/facts/hospitals/ ciao e buona organizzazione del viaggio… Mi raccomando l’assicurazione sanitaria!! 🙂