Da un paio di mesi la mia cara amica Monica del blog ViaggieBaci ha passato il testimone dell’iniziativa #sensomieiviaggi, in circolazione da ormai più di due anni (sembra ieri, quando esordimmo con i colori dei miei viaggi), ad una staffetta di blogger. Lei non riesce più a gestire l’iniziativa per questioni di tempo, quindi, d’ora in poi, ogni mese, ci sarà un blog diverso a proporre il tema di turno, mentre le regole per partecipare rimangono invariate.
A me è sembrata subito un’ottima idea, perchè “far morire” questa iniziativa che ha fatto conoscere tra di loro persone diverse e per due anni ci ha portato in giro per il mondo, facendocene conoscere sì magari alcuni angoli più nascosti, ma soprattutto mostrandoci il nostro sguardo su quello che viviamo ed incontriamo in viaggio, sarebbe stato veramente un peccato.
Perciò eccoci qua, questo mese è Monica del blog Ideedituttounpo a proporci il tema:
“i cartelli, segnali, indicazioni dei miei viaggi”.
Era inevitabile, appena letto il suo post, il mio pensiero è andato immediatamente a quell’istante del 21 aprile scorso in cui magari ci fosse stato un bel segnale lampeggiante a caratteri cubitali a dirmi: ATTENZIONE STAI PER FARE UNA BOIATA CHE TI ROVINERÁ IL VIAGGIO E NON SOLO, MOLTO DI PIÚ!!! certe volte un bell’avvertimento, un’indicazione che sta per succedere qualcosa sarebbe proprio utile.. e invece non c’è, perchè la vita è fatta anche di queste cose.
E allora, bando alle ciance, sono andata all ricerca delle mie 3 immagini per partecipare. Fotografati in giro per il mondo, ironici, divertenti oppure seri, ognuno di questi cartelli (l’ultimo è una licenza poetica perchè in realtà si tratta di una targa, ma ci sta dai) ci lascia la sua piccola “perla di saggezza” e magari perchè no – anche uno spunto di riflessione.
Prima di guidare.. pensa! ce l’hai la patente? ce l’hai un’assicurazione per il tuo veicolo? se non è così, non dovresti guidare! 🙁Azz!!! Quando ho visto questo cartello su una strada delle Seychelles, non riuscivo a credere ai miei occhi! parrebbe in effetti un avvertimento molto serio (in risposta ad un problema che evidentemente hanno sulle isole), ma insomma.. a me alla fine ha fatto anche morir dal ridere, il messaggio ha veramente un che di grottesco. (A proposito, state attenti perchè alle Seychelles gli autisti di autobus guidano come dei pazzi, ecco).
Il lavoro è per coloro che non sanno pescare.
Non ho dubbi, e si commenta da sola, ha ahaha! (fotografato in un ristorantino su una spiaggia di Exuma, Bahamas). Questo è il mio cartello preferito in assoluto, di tutti i tempi. Meditate gente, meditate.
E qua dai cartelli tropicali si torna in Italia, per la precisione a Genova, e anche se in realtà questa è una targa, ho voluto inserirla lo stesso. Per me è la risposta al mio mancato segnale/cartello/avvertimento del 21 aprile: chissà che anche dai momenti di m**** non possano – forse – a volte – speriamo – nascere delle cose belle. 🙂
Che ne dite? 🙂
Ama e ridi se amor risponde
piangi forte se non ti sente
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior
dai diamanti non nasce niente
dal letame nascono i fior.
(Fabrizio de Andrè, Via del Campo)
Davvero molto carino il secondo cartello! Mi ricorda luoghi esotici ma con un pizzico di ironia! 🙂
Direi che é la mentalitá tipica caraibica.. Take it easy! 🙂
Belli i tuoi cartelli, giusto ricordare le cose, dopo non puoi dire di non aver capito.
Il secondo è quello che preferisco, mi piacerebbe vivere con quello che produco, non sono mai riuscita a pescare niente però, ci abbiamo provato in Croazia quando sull’isola di Dugi Otok stavamo per morire di fame ma non ha abboccato niente, neppure uno stivale, non sopravviverei ma mi piace molto l’idea.
Il terno è poetico, fa pensare e poi adoro De André
Ciao
Norma
Hahaha Norma! Come stavate per morire di fame??
Non c’erano negozi, solo piccoli supermercati, si trovava solo pane e bologna (mezzogiorno) ed alla sera tonno in scatola, insalata e uova.
Non si vendeva pesce e non c’erano pescatori al porto.
L’unica carne, poco invitante per la verità era congelata.
L’unico ristorante era a 30 km, strade non illuminate ma alla fine ha vinto la fame e ci siamo fatti una mangiata pantagruelica di pesce.
Ciao
Cara Mafalda, sai bene come la penso sulle riflessioni a proposito dell’ultima foto, quindi non mi dilungo di più …
Anche per me la più bella e poetica è la seconda: mi ricorda quel modo di vivere la vita che va tanto di “moda” fuori dall’Europa e per cui vale veramente la pena viaggiare 🙂
É quel modo di vivere la vita che ogni tanto mi da pensare: fermate il mondo.. Voglio scendere!!
Bellissimi Claudia! Il tema ti è davvero congeniale!!
Grazie Monica 🙂
Davvero una bellissima interpretazione, soprattutto nell’ultima fotografia, una targa ( cartello ) che diventa una risposta, splendido. Però la preferenza va alla seconda , troppo simpatica.
Antonella
Ciao Antonella, grazie! 🙂
Belli i tuoi cartelli Claudia, spaziano dal sarcasmo, alla filosofia, alla poesia… il mio preferito?
L’ultimo, perchè spesso accade davvero che le cose più belle nascano da una situazione poco “simpatica” ed é quello che auguro a te dopo la tua, chiamiamola così, avventura!!
Ciao Simo, grazie per il commento, speriamo che sia proprio così!
e’ una vita che voglio tornare a genova… de andré è impareggiabile!