Pensieri di una viaggiatrice

Italia, paese geriatrico chiuso per burocrazia

Ed eccoci qua alla prima sclero del 2024. É da diverse settimane ormai che sono alle prese con l’ennesima assurdità italiana, che, nel mio piccolo, mi trovo costretta a dover gestire e che riguarda i cambiamenti che ci saranno per le locazioni brevi e le piccole strutture ricettive come la mia, da quest’anno in poi. L’ennesima follia burocratica alla quale dobbiamo sottoporci.

E così, mentre si sono già premurati di comunicarci le multe previste per chi non ottempera, nessuno però ha ancora fornito spiegazioni adeguate per quel che concerne le nuove norme, che riguardano aspetti fiscali e burocratici, come l’entrata in vigore del CIN (codice indentificativo nazionale) per tutte le strutture ricettive. Nè Ministero del Turismo, nè Regione, nè forum di supporto vari, nè il tuo commercialista hanno risposte valide, per una ragione molto semplice: nessuno ci ha capito niente in quello che sta succedendo, manco quelli che le hanno imbastite queste norme.

Ma questo non è nulla, se per caso siete interessati a sapere cosa serve per un piccolo affittacamere non professionale per mettere in piedi un’attività, vi invito a leggere l’articolo che ho scritto nel 2022, sono convinta che tanti ci hanno dato a mucchio, non ci hanno provato ad aprire l’attività pur di non iniziare quella trafila assurda di scartoffie ed adempimenti. Col risultato che finiscono a fare il nero, ovviamente.

Ma di cosa ci stiamo meravigliando, mi domando?

Da sempre le piccole strutture ricettive e locazioni brevi non professionali in Italia sono additate come il diavolo che porta via il lavoro agli alberghi, e stanno cercando di fare di tutto per farci fuori, mi sembra logico. In questo paese non ci si arriva proprio a capire che forse basterebbe SEMPLIFICARE un po’, per fare in modo che tutti abbiano la possibilità di mettersi in regola. Vi immaginate la signora anziana che ogni tanto ospita qualcuno che si mette a trafficare con sta roba? PEC e SPID tanto per cominciare.

Ma no, in Italia leggiamo cartelli di questo tipo della federazione albergatori (visto al TTG di Rimini qualche anno fa):

federalberghi e airbnb

E forse anche no, cara Federalberghi, forse la gran parte degli host su Airbnb non saranno persone indigenti (almeno non in Italia) ma magarilo fanno per arrotondare uno stipendio per arrivare meno strozzati a fine mese, o perchè gli fa comodo un’attività part time da fare ogni tanto una volta andati in pensione? o forse hanno semplicemente deciso che in una certa fase della loro vita vogliono provare a fare ciò, e cosa ci sarebbe di male in tutto questo, visto che è legale farlo??

Ehhhh ma si sa, noi host non professionali evadiamo tutti il fisco, siamo i “furbetti”, e quindi è giusto tartassarci, portiamo via il lavoro agli albergatori, abbiamo questo potere noialtri si si.

No, non ce la si prende con i veri evasori, quelli che hanno aziende che non hanno mai versato contributi al fisco, quelli sono quasi da ammirare si sa, perché ci vuole una bella faccia di bronzo a comportarsi così, e l’italiano medio lo ammira un tipo del genere, ma con la signora che affitta una stanza in centro a Firenze. Ma ve ne dovete andare tutti a quel paese, ma porca vacca.

Ma tutto quello che ho vissuto negli ultimi 3 anni per mettere in piedi una minuscola attività di affittacamere non è niente, perché prima di mettermi a fare la host, avevo una professione ben diversa: ho fatto la grafica e la webdesigner per quasi 30 anni, e la musica è sempre stata la stessa. All’inizio lavoravo come dipendente, poi mi sono messa in proprio con partita iva. Non l’avessi mai fatto ragazzi. 16 anni di paura, tutte le volte che c’erano da affrontare assurdità come gli studi di settore (ora credo non ci siano più) era un delirio. Il commercialista stesso cercava di convincermi a pagare cifre non dovute al fisco pur di risultare “congrua” e non mi ricordo cos’altro, pur di non rischiare accertamenti fiscali, quando in realtà io ero perfettamente in regola con tutto. Tutto questo perché in questo paese, come dicevo prima, quelli che vengono più tartassati sono appunto i piccoli, e più cerchi di fare tutto bene, più giù botte. Ovviamente non ho mai pagato nulla di più del dovuto, ma con il risultato che al momento giusto il commercialista mi ha lasciato a piedi. Grazie tante.

D’altra parte, non solo i liberi professionisti ma anche ai dipendenti non va poi tanto meglio, basta guadagnare un po’ al di sopra della media (che ricordo già gli stipendi medi italiani sono al di sotto della media europea) e da quadro o dirigente si arriva a pagare quasi il 60% di tasse sullo stipendio.. un dipendente, ma vi rendete conto?? E quando dopo 30 anni di tasse pagate, purtroppo ti ritrovi ad aver bisogno di un intervento chirurgico, invece di poter usufruire di servizi che hai contribuiuto a sovvenzionare da una vita intera, l’operazione te la devi pagare di tasca tua perché la lista d’attesa è di 8/10 mesi.

E no, questa cosa non l’ho letta su qualche giornale complottista, è quello che è successo a mio marito l’anno scorso, 2mila euro di intervento chirurgico agli occhi altrimenti poteva diventare cieco nell’attesa (cecità reversibile, ma sempre cecato sarebbe diventato).

Ma che importa, ti metti in mutua per 7 mesi perché non vedi più nulla e quindi non puoi lavorare, e aspetti buono buono che ti chiamino, come farebbe un vecchietto di 80 anni che non ha null’altro da fare.

Peccato che mio marito di anni ne ha 55 e voleva lavorare e fare una vita normale, invece di stare 7 mesi in mutua.

Ma la capite la follia della situazione?

Viviamo in un pase ormai strutturato su misura per i vecchi, gli anziani, un paese geriatrico.

Abbiamo un presidente della repubblica (presidente e repubblica in minuscolo non per un errore grammaticale) di 82 anni che sono 8 anni che è lì, dove ormai non dovrebbe più stare, e sono 8 anni che lo sento ripetere come un mantra che bisogna aiutare i “ccciovani”, perchè sono confusi e disorientati poveretti.

Ma scusate un attimo, ragioniamo.. vi sembra normale che in un paese i vecchi aiutano i giovani? che i giovani poi sarebbero i 40enni, mica i 20enni, quelli sono infanti in culla. In un paese normale ve lo dico io cosa dovrebbe succedere: i GIOVANI AIUTANO I VECCHI, e i VECCHI SI FANNO DA PARTE!!! magari danno consigli ai giovani, perché hanno dalla loro parte l’esperienza, questo certamente, ma fanno i nonni, fanno il volontariato, vanno in crociera, si divertono e fanno quel cavolo che gli pare ma non COMANDANO!! per un motivo molto semplice, perchè la gran parte della tua vita l’hai già vissuta e adesso tocca al prossimo, cristo santo. (Si parla di quella parte della vita attiva in cui hai il potere di cambiare le cose, non che uno quando è anziano non serva più a nulla, eh, semplicemente non dovrebbe più avere il potere ma lasciarlo ad altri).

I 20enni e i 30enni dovrebbero fare il paese, invece di bivaccare in casa confusi e scontenti, a fare poco o nulla, anche perché i genitori non vogliono la rottura di coglioni di metterli di fronte a delle scelte, oppure all’estremo opposto se hanno idee e voglia di fare se ne vanno all’estero, dove – se hanno i numeri giusti, e tanti ragazzi italiani ce li hanno porca paletta – li pagano come minimo il doppio (solo per citare uno dei vantaggi). Salvo poi che gli vengono i sensi di colpa perché mammina piange che il figliolo va lontano, invece di essere orgogliosa di quello che sta facendo.

In Italia – come in tanti altri posti ovviamente – si mira solo al potere, peccato però che qua il potere arriva non prima dei 60/70 anni, e allora il tuo scranno te lo devi tenere stretto fino alla morte e che cavolo. E i CCCCIOVANI devono continuare a fare i bambocci perchè ai vecchi fa comodo così, anzi non solo, gli si chiede pure di sacrificarsi per i vecchi!! I GIOVANI E I BAMBINI DEVONO SACRIFICARSI per gli ANZIANI::: ::::::: ma in quale paese di gente sana di mente funziona così??

Mi viene da vomitare, guardate.

E non è che in altri paesi all’estero tutto sia rose e fiori, certo che no, ci sono pro e contro ovunque non c’è dubbio. Ma sapete qual è il punto? che in altri paesi (e non parlo del terzo mondo eh) non c’è questo substrato culturale geriatrico e basato sulla malsana idea del sacrificare la propria vita facendo quello che fa comodo a qualcun altro, che è quello che tarpa le ali a tanta gente, giovani e non. Questa è l’enorme differenza.

  • questo tenere a casa e boicottare i giovani, perché i vecchi devono ancora finire di esercitare il loro potere anche a 80 anni;
  • questo tartassare sempre i piccoli e chiunque abbia idee e voglia di fare, perché si sa noi siamo tutti evasori fiscali e delinquenti di default senza neanche passare dal via;
  • questo tenere sempre la testa bassa e andare avanti nonostante tutto perché sennò “non amiamo abbastanza il nostro pase”, perché si sa :

L’Italia è il paese più bello del mondo e chi va via è un traditore.

Sì, paese più bello del mondo per venirci in vacanza cazzo, non per viverci.

Siamo un paese finito, altro che storie. Un paese dove si guarda solo al passato, in cui si celebrano giornate della memoria per ingiustizie compiute decenni orsono senza essere minimamente capaci di vedere e – magari – porre fine a quelle del presente. Un paese che non è capace di trovare un presidente che abbia meno di 80 anni, e in cui gli albergatori cercano di fare fuori la signora che affitta una stanza a casa sua perché gli fa “concorrenza sleale”, invece di chiedere al governo condizioni migliori per fare il loro stesso di lavoro.

É più facile prendersela con la casalinga o con la partita iva, cercare di fare fuori quelli che hanno a disposizione ancora meno risorse di te, sfogare la tua rabbia con loro, mi sembra logico.

Non so più che cosa dire guardate. Ho appena compito 56 anni, lavoro dal 1987, e dopo una vita che ho a che fare con questa burocrazia e questa merda, con il sentirmi continuamente tartassata, continuamente nella lista nera, e continuamente che devo dimostrare che sono una persona onesta, e che ci tengo a questo paese e gli sono “fedele”, io mi sono veramente rotta le palle. A Pasqua dovrò riaprire la guesthouse per accogliere ospiti e al momento la voglia me l’hanno fatta passare quasi del tutto.

A me questo paese fa schifo, ecco l’ho detto. Non mi sono mai sentita italiana e non me ne frega niente della lealtà ad un paese. Ogni persona dovrebbe avere la possibilità di realizzare la propria vita dove trova le condizioni più favorevoli, anche in base alla propria indole e inclinazioni. Solo che io l’ho capito troppo tardi. O meglio, l’ho sempre saputo ma non sono mai riuscita a realizzare l’idea di andare a vivere all’estero, o di fare comunque qualcosa del tutto al di fuori degli schemi, ma prima o poi lo farò. Magari da anziana, di certo non più da giovane ormai, ma ci proverò, poi vi saprò dire se mi mancano così tanto pizza e mandolino da voler tornare a tutti i costi. E la pensione minima del cazzo che mi elargiranno forse a 70 anni me l’andrò a spendere in qualche paese all’estero, ecco qua il risultato.

W l’Italiaaaaa…. :-((

Fine della sclero.

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